Vita da Musico: Giacomo Luridiana

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La storia della canzone che uscirà in radio il 14 Luglio, Il diavolo del Jersey, è caratteristica del mio modo di scrivere, che non è comodissimo in realtà, è piuttosto incasinato. E’ una canzone che è nata da due stimoli apparentemente sconnessi tra loro e di poca importanza, due metà che hanno dato un risultato inaspettato.
Avrò avuto 18 o 19 anni e avevo da poco ripreso a vedere i Simpson dopo aver scoperto con un po’ di sorpresa che erano ancora in onda. Stavo vedendo un episodio dell’ultima stagione, sarà stata la 24 o la 25, in cui Bart diventa amico di un ragazzino timido e un po’ emarginato. Il ragazzino però non è il tipico bimbo emarginato dei Simpson tipo Martin, sembra avere una certa saggezza, una sicurezza strana che gli viene dal rapporto che ha con il falco che allena nel tempo libero. Non ricordo bene il resto della puntata, ma alla fine Bart e il suo amico vanno a una manifestazione per falconieri e liberano tutti gli uccelli. L’episodio non è eccezionale di per sé, ma si porta addosso una poesia che mi sorprese per la sua semplicità. Era un periodo in cui emulavo molto Bruce Springsteen e in generale il folk americano, così scrissi una canzone di sole strofe con una melodia semplice che si ripeteva 6 volte raccontando la storia di Bart e del suo amico falconiere. Era in inglese, si chiamava Falcon Boy. Con gli anni la abbondonai per concentrarmi sui pezzi in italiano, ma quella melodia mi restò dentro.
Qui entra in gioco l’altra metà. Dopo aver ascoltato e riascoltato tutta la discografia principale di Bruce Springsteen ci fu un periodo in cui mi appassionai ai singoli che aveva fatto uscire per certe occasioni o agli album di outtakes. Uno di questi singoli è A night with the Jersey Devil, fatto uscire come “speciale” di Halloween nel 2008. Avendo letto la biografia di Springsteen avevo già una certa fascinazione per il New Jersey come una specie di universo immaginario separato dal resto degli USA, anche loro immaginari nella misura in cui non ci ero né ci sono mai stato. Il legame con la cultura pop, con una festività commerciale come Halloween (sulla quale per altro ho scritto la prima poesia della mia vita nel 2005) fece sì che l’immagine del Diavolo del Jersey mi si stampasse in testa e restasse lì per qualche tempo, evidentemente in un angolo non troppo lontano dalla melodia di Falcon Boy.
Il DNA folk che questi due ricordi accantonati condividevano è servito come collante dopo che mi sono lasciato con la mia ex ragazza e ho voluto scrivere un pezzo che parlasse di come mi sentivo spaesato in quel momento e di quanta voglia avessi di sbattermene di far piacere alla gente, di essere organizzato e pensare al futuro. Mi sentivo perso, vuoto e sbagliato. Mi ritornò in mente il personaggio del diavolo del Jersey, il tredicesimo figlio di sua madre, nato maledetto con la forma di una specie di demonio, rinnegato dalla famiglia e dalla società e fuggito a vivere nei boschi. Volevo però che il ritornello riflettesse anche il senso di libertà della sua condizione, un senso di indipendenza arrabbiata, obbligata ma liberatrice. Così la vecchia melodia di Falcon boy diventò la melodia del ritornello del Diavolo del Jersey circa 5 anni dopo che l’avevo scritta.


Giacomo Luridiana nasce nel 1995 e fin da piccolo manifesta la volontà di esprimersi attraverso qualsiasi forma d’arte gli capiti a tiro. Cantautore per vocazione, fan dei Linkin Park per passione, ha studiato per sette anni chitarra classica, imparato da autodidatta quella acustica, studiato canto per cinque anni e ingegneria del suono per due.
Il suo nuovo brano dal titolo “Primavera” è disponibile in radio e in digitale dal 9 aprile. Il singolo “It’d be lovely”, già presente sulle piattaforme di streaming, è in rotazione radiofonica dal 4 giugno 2021.

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