Oltre tutto, la Musica – Kamasi Washington live @ Estragon

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Fuoriclasse. Basta una parola per definire Kamasi Washington, mentre è invece ben più complesso riuscire a riassumere a parole la varietà sonora, la ricchezza e la raffinatezza del suo sound, suo e di una band composta di musicisti dotati quanto lui: dal padre Rickey al flauto, fino al trombonista Ryan Porter, passando per il DJ Battlecat e la vocalist Patrice Quinn, senza dimenticare uno straordinario Brandon Coleman alle tastiere. 

Siamo di fronte a un ensemble che sa letteralmente creare magia e lo fa attraverso ogni brano di “Fearless Movement”, nuovo album di Kamasi che lo ha una volta di più confermato come una delle stelle del jazz contemporaneo, forse la più luminosa (e anzi, definire semplicemente jazz la sua musica risulta estremamente riduttivo). 

Da “Lesanu” a “Together” (“Questa è la nostra canzone d’amore – esordisce Washington – e state attenti, perchè quando l’ho messa nello stereo a casa per la prima volta dopo che Brandon mi aveva mandato la traccia, ho fatto un bambino!”), passando per “Get Lit” il set è un crescendo di emozioni, un afflato magistrale di sonorità che si intersecano e si compenetrano per creare un immaginario che è unico ed è quello di un musicista d’altri tempi, un amante della musica in primis e, in secundis, un talento generazionale, quel Kamasi Washington capace di frasi come “la musica è ciò che ci unisce, è ciò che mi fa dire che ho amici che sono morti da più di 100 anni”, che rivelano tutto il suo rispetto e l’amore per ciò che sta facendo. 

Poter vedere questi mostri sacri (perchè sì, lo sono già) esibirsi dal vivo è una fortuna assoluta. Il live di Bologna, in un Estragon estasiato e colmo di persone, è un caleidoscopio di colori, una rappresentazione quanto mai vivida e ricca di un suono eterno, di cui Kamasi ha saputo farsi interprete e portavoce. 

La sua musica parla alle anime, bisogna solo saper ascoltare e farsi trascinare: jazz, rap, afro-beat, blues, c’è di tutto in questo pot-pourri musicale su cui svetta il suo sax, con il quale ci delizia, ci guida, ci regala un sogno lungo due ore, un’allucinazione collettiva di bellezza, fuori dal tempo.

E’ la magia della musica, è il talento purissimo di Kamasi Washington.

 

Menzione speciale per l’ottima apertura di Maria Chiara Argirò, che presentava il suo album “Closer”: mezz’ora di elettronica vivace, avvolgente, originale, che ha lasciato in testa la voglia di sentire qualcosa di più.

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