Liam Gallagher – Collisioni Festival, Barolo, 4.7.19

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Di Greta Mininni.
Foto di Riccardo Medana

Chissà se sarebbe stata la stessa serata.
Con tutte quelle speculazioni fatte a Giugno sull’ allenatore Pep Guardiola – che si credeva pronto a
passare dal Manchester City alla Juventus – chissà se Liam Gallagher sarebbe stato così felice di
suonare in un paese così vicino a Torino, se davvero il suo coach preferito avesse deciso di
trasferirsi in Piemonte.
Non lo sapremo mai, per com’è andata a finire: ai tifosi bianconeri, in attesa del rocker nella piazza
di Barolo insieme a tutti gli altri, non resta che consolarsi con la musica.
Diciamo che non cascano proprio male, visto che – prima dell’arrivo di Liam – ci pensano Nic Cester
& Milano Elettrica a dare il via alla serata e a scaldare gli animi, già accaldati, della piazza Verde di
Barolo. Voce potente e carismatica, il frontman dei Jet trova spazio per sette canzoni tratte dal suo
ottimo esordio solista “Sugar Rush” e per la rovente Are You Gonna Be My Girl, proposta in una
versione vagamente blues: un successo assicurato.
Sono le 20.30. Cori da stadio inneggiano un solo nome: Liam! Liam! Liam! L’aspettativa è altissima.
Partono le note registrate di “Manchester City Champions Chant”: Mr Oasis, Sr Liam Gallagher sale
sul palco. E’ il boato.
Occhiali da sole, maglia a quadri, braccia incrociate dietro la schiena e quel suo modo di stare
appiccicato al microfono. La partenza è esplosiva: “Rock ‘n’ Roll Star” e “Morning Glory”. Ed è
subito delirio. Liam è una rockstar che riesce a tenere in pugno non soltanto un’intera generazione
di over 30, legata per il suo passato con gli Oasis, ma una piazza intera elettrizzata di ragazze e
ragazzi tra i 20 e i 45 anni. A bordo palco si scatena addirittura un pogo tanta è la forza esplosiva.
Manda baci al suo pubblico, frantuma i cuori dei presenti e – clamorosamente innamorato della
location – si lascia andare: “gli abitanti di Barolo sono molto fortunati a vivere in un posto simile”.
Come dargli torto?
La scaletta prosegue poi con “Wall of Glass”, “Gready Soul”, “For What It’s Worth” dall’album solista
“As You Were”; il nuovo singolo “Shockwave” che anticipa l’uscita del nuovo disco “Why Me? Why
Not” prevista per il prossimo settembre.
La messa in scena è imponente nelle luci e negli effetti visivi. La band (tra cui spicca il superlativo
Jay Mehler, già Kasabian e Beady Eye) è sempre più affiatata. Il ledwall alle spalle regala immagini
ruvide, rock, caleidoscopiche, sporche che seguono perfettamente lo stile dannatamente perfetto
nel suo cantato strascicato.
Liam si dona completamente al suo pubblico che gli risponde con brividi, urla, lacrime e cantando
tutte le canzoni a squarciagola. Riprende il suo viaggio con “Universal Gleam” e “The River”, parte
ancora con “Cigarets and Alcohol” e giunge fino a “Wonderwall”, immancabile, proposta in una
modalità intima e indimenticabile.
Una breve pausa e Liam torna acclamato un’altra volta a gran voce per regalarci “Supersonic”,
“Lyla” e “Champagne Supernova” eseguita solo a metà, in perfetto stile rockstar.
Un’ora e venti è volata velocissima, non ci resta che aspettare il 2020 per il suo ritorno.

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