Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 gennaio 2025 il nuovo album di CONROI dal titolo “Blues Rosa”. Ecco cosa contraddistingue, sul versante sonico, questo lavoro: ottenere qualcosa che sia il più possibile simile all’esperienza di suonare quel qualcosa – manifestando un flusso vero e proprio, dall’inizio alla fine di ogni canzone, a partire dalla struttura peculiare di ognuna (definita dalla ricerca di MC e precisata in fase di preproduzione da MC e MF). Questa è una ricerca in corso di CONROI, non iniziata e non finita con questo disco – la ricerca di polifonia sia musicale che linguistica ne è la trasformazione: un particolare linguaggio poetico e un’ottica intergenerazionale – e, probabilmente, in futuro sonorità elettroniche o della musica concreta.
Ecco con quali parole l’artista ha deciso di raccontarsi a noi di Lost In Groove:
Prima di tutto formula magica:
urbi et orbi nell’urbe degli orbi.
Nella città dei ciechi beato chi ha un occhio – antico proverbio.
Chi ti ha detto di seguirmi?
Forse io va, prosegui.
Posso chiamarti come un fiore?
L’ho vista secoli fa, e me ne sono un po’ innamorato.
L’avrai letto su qualche muro.
La mia missione era la sua liberazione.
È un fiore che conosce molto bene la follia e la diversità, quindi lo troverete quando vi sentirete troppo folli o troppo diversi – ma la musica non è troppo folle né troppo diversa.
Musica non derivativa si spera.
La mia presenza permette che tutti sappiano senza che nessuno impartisca un sapere.
Che ognuno si imbatta nel suo ordine preferito, io cambio spesso la leggenda la legge da seguire!
Scusa ma chi è che sta parlando il musico o la musica?
Blues rosa, alchimia.
Liberi liberi – come diceva Vasco – siete di ascoltare un blues rosa dalle piattaforme mondiali di musica liquida.
Un po’ una contraddizione perché dovrei mandarvi a comprare vinili in tiratura limitata in giro per negozietti di musica, evitate cellulari e quella cassetta bluetooth del cazzo sennò noi che cazzo registriamo a fare in stereo su nastro con persone vere pianoforti chitarre bassi microfono compressori etc ma soprattutto dovrei cantare dal vivo. Fumo troppo. Ma poi mancino, dico io!
Il vero distacco credo sia tra la parola letta e la parola detta da pronunciare da dire da cantare – darle fiato.
E viva la nobile arte di Appla, cavaliere finlandese: udire.
Ah, perciò ti ritrovo in una sandbox degli hipster?
Contraddizioni.
Assicuratevi di indossare la vostra maschera prima di aiutare gli altri – chi l’ha detto?
Il capo del tuo capo – questa viene da una canzone, è anche il titolo di un disegno che ho regalato a un mio amico, lo metterà sulla scrivania dell’ufficio.
Contraddizioni e cocktail.
Un distacco dalla conoscenza comune è richiesto quando la percezione generale si fa impercettibilmente complice dello stato delle cose, questo cocktail si fa così.
Ma questo è un vaso di pandora altro che un cocktail.
Verità, giustizia e pace sono i tre pilastri su cui si regge il mondo, dice una storia ebraica – mi hai dato menzogna, ingiustizia e guerra, però.
La vita, di base, è imparare a perdonare –
non stare al mondo, ma nel mondo
e farle posto: la bontà, la verità, il bene.
Sto in esilio porcoddio ci manca solo che mi bevo il mio inchiostro. Bisogna avere una calma che non ho più.
Ma tu lo sai che significa infrangere il silenzio? Altro che quattro e trentatré.
Non siamo dei veri e propri fan dell’autocelebrazione, ma siamo consapevoli, gente senza amore e senza cervello, sabbia verde e prato blu.
Il critico muore nel mio letto, dice Taylor Swift – non è vero, ma secondo me è la ricetta del suo successo.
Le mie braccia sono sempre state di qualcun’altro – e ora?
Centotré settimane libero da impegni.
Vita da musico e la professione di uomini – questo forse diventerà una canzone…