Night Beats, ovvero Danny Lee Blackwell, artista poliedrico, cantautore e musicista texano dedito alla scena psichedelicae garage rock, torna con il suo nuovo lavoro, il quinto album in studio dal titolo Outlaws R&B, per la prima volta dopo quattro dischi decidendo di svincolarsi dalla produzione di Dan Auerbach e autoprodurre il disco sotto l’etichetta FUZZ CLUB/COOKING VINIL. Coloro che hanno seguito la parabola ascendente dell’artista, conosceranno sicuramente artisti quali Black Lips, Ty Segall o gli stessi Black Keys, ovvero tutti quegli artisti che dai primi anni 2000 si sono fatti portatori della nuova ondata dimusica indipendente che spazia dal garage-rock al fuzz intrisa di neo psichedelia e chitarre distorte che permettono alla mente di fare infiniti viaggi.
Questo ultimo disco di Night Beats però va oltre, cerca la commistione, cerca di unire diversi generi musicali, di spaziare tra i diversi continenti per proporre talvolta pezzi dalle sonorità decisamente western e altre sonorità latine e richiami Hindu, in questo caso sicuramente lo spunto dell’artista deriva dalle sue origini per metà indio e per metà americane.
Il disco si apre con ‘’Stuck In The Morning’’, un pezzo allegro e irriverente che accosta le chitarre anni ’60 all’utilizzo di strumenti a percussione tradizionali che rimandano alla musica indiana. Pezzo che esprime gioia e libertà, perfetto per aprire un disco e fare sorridere l’ascoltatore, che ormai si prepara a viaggiare attraverso i 12 pezzi di ‘’OutlawR&B’’.
La seconda traccia è ‘’Revolution’’, sonorità decisamente anni ‘60, con un riff di chitarre distorte che mi rimandano subito agli Shocking Blue o in epoca moderna ai Raconteurs o a Ty Segall. Ampio spazio viene quindilasciato alla chitarra elettrica, che viene però doppiata da un’acustica che rende il tutto più intimo.
‘’New Day’’ invece è il pezzo western americano, ascoltandolo infatti non si può non pensare a un tipico film anni ‘70, la tipica scena epica del cowboy che di fronte a se ha solamente deserto e sole. Il pezzo, grazie al ritmo incalzante creato dal basso e dalla batteria, assume anche un carattere epico grazie ai cori di voci che si alternano al ritornello, per terminare con una chitarra distorta che svanisce in modo soffuso sul finire del pezzo.
La quarta traccia, ‘’Hell Texas’’, fa coppia con la terza, siamo ancora nel West, ma adesso l’omaggio è alla tradizione folk, accordi semplici e chitarra acustica che incredibilmente mi ricordano il primo Bob Dylan; uno dei pezzi che preferisco. Il disco prosegue con ‘’Thorns’’, la traccia più breve, appena due minuti, in cui una chitarra garage-rock incalza la voce per poi dare inizio a una parte distorta, un inno alla psichedelia e ad artisti come i The Zombies o i Babe Rainbow.
Un’ altra traccia peculiare nel disco è ‘’Cream Johnny’’, sia per la durata, più di cinque minuti, che per l’intro, una sirena che viene subito seguita da un canto sommesso, quasi mistico, però accompagnato da chitarre distorte e suoni elettronici. Una tra le più interessanti tracce del disco, tramite la quale l’artista dimostra la sua capacità di spaziare tra i più diversi generi e culture musicali.
La penultima traccia è ‘’Ticket’’, un inno psych-rock, veloce e incalzante, dai tratti violenti che rispecchia perfettamente la scena temprale in cui è stata scritta. L’artista dichiara di aver registrato il pezzo durante le rivolte antirazziali del Black Lives Matter lo scorso anno e di aver riportato i suoni delle proteste, le sirene e le urla nella parte strumentale del pezzo.
A chiudere il disco troviamo‘’Holy Roller’’, altra traccia piuttosto lunga, dai toni più sereni e ironici, che gioca su una ritmica veloce e su un solo di chitarra che ricorda gli anni ‘90 e i White Stripes.
In conclusione,un bel disco, probabilmente tra i migliori dell’artista texano che cerca saltare da uno stile all’altro unendo i propri interessi musicali senza rinnegare la scena da cui emerse nel 2011, ovvero i suoni della neo psichedelia e delle chitarre vibrate e distorte. Ottima prova per Night Beats, che ricordo per la prima volta produttore di un suo lavoro in studio.
Tracklist:
Stuck In The Morning
Revolution
New DayHell in Texas
Thorns
Never Look Back
Shadow
Crypt
Cream Johnny
Ticket
Holy Roller