Album Review: Thurston Moore “By the Fire”

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In uscita questo 25 settembre, per la sua Daydream Library Series, il settimo, nuovo, lavoro discografico di Thurston Moore “By the Fire”, album anticipato dai singoli “Hashish” e “Cantaloupe”.

La nuova band di Moore, nonostante si parli di album da solista, è composta da una line-up piuttosto solida e coerente al viaggio che l’ex Sonic Youth affronta in questo “By The Fire”: Deb Googe dei My Bloody Valentine al basso; il chitarrista James Sedwards; John Leidecker dei Negativland e Jem Doulton che si alterna a Steve Shelley  alla batteria.
“By The Fire” è un vero e proprio trip che parte con la più psych “Hashish” fino ad arrivare alla meta con 80 e più minuti di interpretazioni, innovazioni e creazioni da parte di questo grande genio che è Thurston Moore, in collaborazione ai testi con Radieux Radio.
Con “Cantaloupe”, la seconda traccia del disco, si ha già un netto cambio di atmosfera, dato che ricorda la particolare e ben conosciuta dal pubblico dei Sonic Youth “Sugar Kane”.
La vera natura, un concetto alla base di questo lavoro impegnativo e straordinario, è resa prima negli undici minuti di movimenti snervanti e bruschi nella traccia “Breath”, un brano che lascia senza fiato e nella quale si ha una lotta selvaggia tra melodie leggere e suggestive e improvvisi spasmi vibranti tra sezione ritmica e chitarre; successivamente, in attesa ancora di altri fuochi d’artificio e fiamme, arriva l’incantevole “Siren”, della durata di dodici minuti, brano dalle frequenze Indie Pop che, nel bel mezzo si fa più piatta e ritmica, come se, improvvisamente dovesse arrivare una nuova scintilla esplosiva (non arriva e riprende la dolce parte iniziale).
Sta proprio nella dolcezza di “Siren” che all’ascoltatore pare di assistere a un film e, la stessa identica cosa, accade nella nona e ultima traccia, completamente strumentale, che prende il nome di “Venus”.
Il viaggio termina tra evoluzioni, invenzioni e continue creazioni, tutti segni che dimostrano che Thurston Moore sia in grado di reinventarsi, anche con brani indie pop, noise, garage, psych e dalla natura poetica.

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