Lo spettacolo teatrale di FKA twigs a Milano

0

Parlare di un’artista abbastanza recente non è mai semplice, soprattutto se ci sono in ballo diversi elementi rilevanti attorno alla sua figura. Il caso di Tahliah Debrett Barnett, in arte FKA twigs, è proprio uno di questi. 

Salita alla ribalta con il debutto di cinque anni fa, twigs è un’artista che racchiude tutto ciò che dovrebbe definirsi tale: carisma, intonazione, tecnica, presenza scenica. Se ciò che è appena stato menzionato è evidente ascoltando i lavori dell’artista britannica, lo è ancora di più quando si tratta del suo live show.

Definire “show” ciò che mette in scena FKA twigs è piuttosto generico, ma al contempo è il termine che più rappresenta la visione di venerdì sera al Fabrique di Milano. 

La venue si riempie a vista d’occhio, grazie alla nuova piattaforma DICE che bippa i QR, nessun opener; Tahliah sale sul palco con 40 minuti di ritardo , naturalmente perdonati. Il pubblico è immediatamente trasportato in una dimensione a tratti divina, dove twigs ne è la figura principale. L’ingresso sul palco con cappello piumato settecentesco e dello strascico del vestito fanno pensare a un personaggio molto distante dalla realtà, quasi mitologico. Tuttavia, tutto ciò che si presenta davanti agli occhi del pubblico è crudo e reale. Si alternano momenti in cui twigs è sola sul palco ai momenti in cui l’intreccio con i suoi quattro ballerini è puro spettacolo teatrale: in molti punti sembra essere seduti in un teatro a meravigliarsi per ogni cambio e colpo di scena. La vulnerabilità è la forza di twigs, che nella parte finale di Mary Magdalene scende dal palco per stringere al suo capo il volto di una fan in prima fila, purificata e rafforzata dalle parole del testo. 

Tahliah mostra anche il suo lato da artista hip hop soprattutto con Holy Terrain, opponendosi al minimalismo di daybed e cellophane, durante le quali i tre musicisti alle spalle di twigs al di sopra di un’impalcatura di metallo mostrano un’omogeneità di suoni senza pari.  

Durante la performance il pubblico è completamente ipnotizzato, ma sono due i momenti di estasi maggiore: l’utilizzo della spada samurai e la pole dance, con cui Tahliah dimostra di rappresentare l’artista a 360 gradi. Anni e anni di esercizio hanno dato frutti, e gli arti inferiori di twigs non lo negano di certo. 

FKA sa essere un animale da palcoscenico, ma anche una donna fragile che si mette a nudo di fronte a chi la sa ascoltare e comprendere. Uno spettacolo mozzafiato che ci lascia con la sensazione di volerlo rivivere al più presto. Tra virtuosismi, cambi d’abito e momenti intimi dove l’artista sembra comunicare distintamente con ognuno di noi, siamo arrivati a una definizione che ben racchiude l’ora e mezza di venerdì sera: opera d’arte.

Foto di Stefano Masselli

Grazie a Dice e Radar Concerti per la possibilità concessaci di avere un pass per questo live report

Share.

About Author

Comments are closed.