Comete è il terzo album di Rumori Dal Fondo, progetto di Massimiliano Galli. Il lavoro è uscito il 18 ottobre 2019, pubblicato e distribuito in maniera indipendente. Abbiamo voluto contattare l’artista via e-mail per fargli qualche domanda a tal proposito.
Un libro non si giudica dalla copertina, né tantomeno un album. Però in questo caso, la copertina di “Comete” è molto significativa. Mi sembra che, oltre al riferimento al titolo, ben rappresenti le atmosfere delle canzoni. Sei d’accordo su questo?
Assolutamente. È la mia copertina preferita tra tutte quelle che abbiamo mai pubblicato proprio per questo motivo. Tutto merito di Roberto Rup Paolini. Quando abbiamo finito l’album e definito il concept lui si è detto subito interessato a provare a rendere questo concetto anche da un punto di vista grafico, sia con i video che con le copertine dell’album e dei singoli. Un vero trip.
Ho letto dai tuoi social che le prime bozze delle canzoni sono nate ben dieci anni fa. Ci puoi raccontare, brevemente, la genesi dei brani e poi come si sono sviluppati?
Ho scritto 8 brani su 9 durante le sessions di Amanti e Reduci, il nostro secondo album. Solo Alba 22072001 è più recente. Ai tempi volevo realizzare un doppio album ma problemi di budget, tempo ed energie mi hanno fatto desistere. Poi mi son trasferito in Irlanda per lavorare al mio progetto parallelo SignA che è andato molto bene e che mi ha tenuto occupato tre anni. I provini sono rimasti nei miei hard disk per un sacco di tempo fino a quando due anni fa ci siamo fermati e ho trovato finalmente il tempo di entrare in studio e quello che ne è venuto fuori è Comete.
Ascoltando l’album, malgrado i testi siano in italiano, nei suoni ho percepito dei riferimenti più che altro stranieri. Ho pensato soprattutto ai grandi cantautori e band indie/folk, ma anche alcuni tratti mi ricordano lo shoegaze. Sei d’accordo con questa affermazione? Se magari vuoi farci dei nomi dei tuoi ascolti più significativi che ti hanno ispirato per quest’album.
Sei già la seconda persona che accosta il nostro lavoro allo shoegaze… lo trovo davvero affascinante come accostamento! Amo immensamente i My Bloody Valentine quindi mi fa piacere! È difficile per me farti dei nomi perché è passato un po’ di tempo ma sicuramente in quel periodo ascoltavo un sacco Juana Molina, Steve Reich, Boards of Canada, Moderat, Stravinsky oltre ai soliti Radiohead che rimangono il più grande riferimento per come piace fare musica a me, cioè contaminando canzoni pop/rock/folk con suoni sperimentali e arrangiamenti orchestrali ed elettronici. La musica di genere e non contaminata mi annoia terribilmente.
Vorrei che ci parlassi dei primi singoli Orbita e Abilità. Come mai hai scelto questi due pezzi e che storia c’è dietro ai brani in questione?
Credo che racchiudano bene le molteplici anime del disco. Se ci fai caso in questi due brani si passa dall’ elettronica alla musica classica. Dal folk cantautorale alle distorsioni dissonanti. Orbita è un brano folle con tre cambi di tempo e forse é il pezzo a cui sono più affezionato ma non so proprio dire il perché. Forse perché abbiamo mantenuto un bel po’ di materiale che avevo registrato a casa mia nei provini tipo la chitarra principale e i synth finali e allora mi ricorda quel periodo della mia vita forse. Abilità invece l’ha scelta Rup perché l’ ispirava di più rispetto a Cosmonauta che inizialmente avevamo scelto come singolo di lancio. Inoltre, al contrario di Orbita, è il brano che risente maggiormente del lavoro di Davide. Tutti gli archi li ha arrangiati lui e poi li abbiamo fatti registrare a Vito Gatto.
Questo lavoro vede la produzione di Davide Ferrario. Quanto influisce questo aspetto sulla direzione dell’album?
Enormemente. Davide è il musicista che cercavo da sempre. Sa fare tutto ed è il produttore più veloce che io abbia mai incontrato ed è totalmente libero e capace di passare da Battiato a noi, da Piero Pelú a Max Pezzali come nulla fosse. Lavorare insieme è stato bellissimo e semplicissimo inoltre siamo molto amici e quando sono a Milano siamo praticamente sempre insieme (anche se non lavoriamo). Mai uno scazzo, mai un problema e vi assicuro che in studio di registrazione è molto semplice non divertirsi e incontrare complicazioni di ogni genere. Le canzoni sono identiche ai provini ma la qualità dei suoni e degli arrangiamenti è aumentata a dismisura non appena ci ha messo le mani Davide. Io farei dischi con lui per sempre se fosse per me.
La presentazione di “Comete” si è svolta a Milano in Santeria Paladini 8; cosa possiamo aspettarci dai tuoi futuri live? Puoi darci un’anteprima di dove potremo vederti dal vivo nei prossimi mesi?
Il concerto in Santeria è stato una specie di showcase/festa per noi che ci abbiamo lavorato e per amici intimi. Poi ha suonato con noi per la prima volta Giorgio Mastrocola ed è stato molto bello. Sicuramente organizzeremo un concerto full band a Milano prossimamente e qualche altra data ma non c’è ancora nulla di definito al momento.
Ringraziamo Massimiliano Galli e vi invitiamo a seguirlo sulle sue pagine social per le future news che lo riguardano: @rumoridalfondo sia su Instagram sia su Facebook.