Plunk Extend: come tingere la musica

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Può la musica tingersi e colorarsi? Secondo i Plunk Extend si, ed è così che esce Rosso, il singolo che anticipa l’uscita di Prisma.
I Plunk Extend nascono nel 2006 scrivendo brani in inglese ma nel 2012 decidono di dare una svolta al loro sound iniziando a scrivere in lingua italiana.

Prisma è il prodotto di questa svolta artistica, un Ep che vuole essere quasi un disco.

5 brani che a loro volta portano i nomi di 5 colori, ognuno di questi rappresenta un po’ ognuno dei 5 membri della band. Un numero che si ripete. Se volessimo fare della dietrologia, potremmo trovare questo numero anche nella loro data di svolta artistica: 2+0+1+2= 5. Forse su di loro ha avuto un qualche influsso il calendario Maya che prometteva, per quell’anno, l’inizio di un nuovo ciclo.
Ma veniamo alla musica.

Partiamo dai pregi: la loro musica è una proiezione sensoriale, intendono trasmettere qualcosa.  Peccato che questo qualcosa non riesca ad arrivare, a rivelarsi per quello che è.

La tecnica e le registrazioni sono opera di un buon lavoro certosino, ma forse questi 5 colori sono ancora troppo chiari, tenui.
Il primo brano è il Blu, la chitarra acustica porta quel senso di spensieratezza misto alla malinconia, un po’ come quando l’estate sta per finire: ti sei divertito ma sei consapevole stia finendo. E’ un pop-rock molto ’90s di piacevole ascolto.

Il secondo brano è il Nero. La canzone è piena, sopratutto di voci che a tratti sono di disturbo. Alcuni ritmi ricordano il sound dei Negrita.

La terza traccia è Bianco. Il sound è delicato, più mite rispetto agli altri.

Rosso, il singolo che anticipa l’uscita di Prisma, è il quarto brano. Questa è la traccia più incisiva, la chitarra acustica lascia spazio alla chitarra elettrica. Anche questa canzone, come Nero, è ricca di voci, ma in questo caso ben dosate. Il rosso è il colore della passione e questa canzone ben riesce a travolgerti e a tingerti.

L’ultimo brano, invece, porta il titolo di Verde e ovviamente è ispirato alla Natura. La canzone di per se non è male, ma sembra molto allungata nei tempi (infatti dura 5 minuti e 22 secondi!), come un caffè ristretto a cui ci si aggiunge dell’acqua per farlo diventare un caffè all’americana: non è la stessa cosa! Avremmo preferito fosse un ristretto, o al limite un caffè lungo, ma non annacquato.

In quest’ultimo brano, ma a tratti anche nelle altre canzoni, traspare un ritmo tribale. I tamburi, le voci, una tribù di 5 elementi.

Nel complesso l’Ep contiene dei brani ben impostati, eseguiti tecnicamente bene e mixati in buona maniera. Secondo il fisiologo tedesco Ewald Hering i colori primari sarebbero sei: il bianco, in nero, il verde, il blu, il rosso e il giallo. Il giallo è il colore che manca tra i loro colori, come manca qualcosa al loro sound per poter essere completo.

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