“QUESTA NOTTE“ è il nuovo singolo di neda, con la partecipazione di nebulosa, artista urban rock. Non dormire la notte e passare ore infinite a ripensare al perché certi ricordi fanno fatica ad andare via. Ci si allontana e si ricerca altro, attese che non finiscono, per poi accorgerci che non siamo “le persone giuste al momento giusto”: questo è il tema principale di “QUESTA NOTTE“, nuovo singolo di neda, neo diciottenne emo punk che lascia a questa intensa ballad pop punk il ricordo di una notte dove sensazioni e momenti hanno reso più amaro il ricordo di un sempre più presente distacco. Un brano che ha il sapore di un addio.
1. Com’è nata questa vostra collaborazione, e come siete arrivati a questo singolo? Vi siete ritrovati sin da subito o avete dovuto parlare per arrivare a una comunione di intenti?
Questa notte è stato il primo pezzo che ho scritto a 17 anni, il mese subito dopo averli compiuti, quindi è un brano che mi porto dietro da un annetto, ma, nonostante questo, io e la mia produttrice l’abbiamo arrangiato e rifinito solo poco tempo fa. Intanto nell’etichetta dove stavo si è aggiunto nebulosa e, visto che in questo periodo sembriamo fare musica sulla stessa onda, ci è venuta l’idea di fargli scrivere la seconda strofa. Quel brano in realtà era già completo, ma mi piace l’idea che la seconda strofa scritta da me, rimanga un piccolo segreto fra me e chi viene a sentirmi dal vivo.
2.Come si è svolto il vostro lavoro insieme? Avete lavorato insieme anche in studio o invece a distanza? Vi conoscevate già prima?
Purtroppo non ho ancora avuto modo di conoscere nebulosa dal vivo e non ho assistito al suo processo creativo e tantomeno lui al mio, però non lo trovo un male, anzi, mi sono goduto la sorpresa.
3.Quali sono “le persone giuste al momento giusto” di cui parlate in questo pezzo? Quali vostre storie personali ritroviamo qui dentro?
Mi chiedono spesso quale collegamento abbiano le mie canzoni con la mia vita e la verità è tanto semplice quanto deludente.
Dico così perché spesso ci si immagina la scrittura come uno sfogo, tipo una sorta di diario dell’artista, ma la verità è che le mie sono storie inventante, ma che rappresentano a pieno la mia coscienza. Credo che il miglior modo di rappresentare qualcosa non sia sempre la cosa stessa, infatti i miei brani hanno un filo di consapevolezza che lega tutti i versi, una sorta di chiave di lettura che, se scrivessi della verità nuda e cruda, non potrebbe esserci.
4.Sei giovanissimo, del 2006. Ci sono dei dischi del 2006 (o anni vicini) che fanno parte della tua formazione musicali e che ti hanno influenzato in qualche modo? Quali?
Non saprei dire con certezza un disco della mia stessa età a cui sono legato, però mi ricordo che sin da piccolissimo mio padre mi ha cresciuto con Caparezza e Tiziano Ferro, due cantanti che tuttora apprezzo parecchio.
5.Tu e nebulosa vi siete scambiati anche pareri musicali? Quali?
Non ancora, ma sono sicuro che quando riusciremo a conoscerci davvero, saprà darmi spunti interessanti.