Tempo fa, anche se la conoscevano prevalentemente per la sua attività di fotografa, su Rockit hanno dato bytes al suo primo EP. Questanno al MiAmi sarà presente proprio dopo la pubblicazione del suo disco su etichetta INRI.
Sylvia ci racconta chi è e il suo mondo in questa lunga intervista telefonica introduttiva…
(intervista telefonica, qualità audio non eccelsa)
Sylvia è nata nella provincia tra Lodi e Piacenza. Ha vissuto in giro per l’Europa; a Londra e Berlino. Viaggiato tanto. Nella sua musica tutto questo si sente. Sylvia è anche una fotografa e con la sua musica sembra fotografi emozioni e melodie.
Sylvia ama la musica classica, il punk introspettivo, l’hardcore, Lucio Dalla e le sonorità hip-hop ed elettroniche della Stone Throw e della Warp.
Del progetto di Sylvia si è iniziato a parlare quando ha pubblicato quasi per gioco nel 2012 un “EP da cameretta” che la webzine Rockit aveva eletto a “disco del giorno” da cui è stato poi estratto un brano per una campagna pubblicitaria firmata da Elisa Fuksas.
Dopo, nel corso dei poco più di tre anni del viaggio di Sylvia sino ad oggi, si sono aggiunti Francesco Fabris(mix e produzione) e Sandro Mussida (co-producer) che hanno dato con lei le forme sinuose ad un raffinatissimo lavoro; canzoni altamente originali soprattutto per il fatto di essere cantate in Italiano.
La primavera 2016 porta quindi Sylvia al debutto con un mini-album di 8 brani che raccontano il suo mondo. Un mondo raffinato e talvolta oscuro. Musica che va a braccetto con l’arte e con la fotografia, l’altra passione diSylvia. Moderno e assolutamente dal respiro internazionale (sebbene le canzoni siano in Italiano) in grado di flirtare e sentirsi a suo agio con le atmosfere di un teatro polveroso come anche in quello di un rave party alle 5 AM. Il disco di Sylvia è uno degli esempi di come anche la musica italiana possa essere visionaria, “diversa” e soprattutto non scontata, pur rimanendo in ambito pop.
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