La sfida del duo è una delle più ardue e affascinanti del jazz. Le necessità ritmiche, il timore del vuoto sonoro, l’interazione messa a nudo, sono alcuni dei rischi calcolati che i due giocatori mettono in campo nel disegnare il discorso musicale. La sfida diventa ancora più affascinante se a condurla è la voce diJohn De Leo, figura chiave della musica italiana contemporanea, e oggi solista votato a sperimentare le infinite possibilità di una voce che può assumere contorni e colori nuovi che giungono dai mondi musicali più diversi. Da tempo De Leo incrocia le sue evocazioni con lo stile non meno eccentrico di Fabrizio Puglisi, che sa aprire squarci e abissi tra le maglie fitte del suo pianismo, capace anch’esso di piegarsi a colori inusuali con l’uso di oggetti e preparazioni varie nello strumento. Questo duo brilla come una delle realtà più sorprendenti e inclassificabili del jazz italiano, che punta a mettere in crisi qualche certezza matematica: 1+1 non sempre fa due, ma produce qualcosa di più.
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