Con Il cielo sopra Milano, Mazzoli si scrolla di dosso le etichette del talent show e riafferma la propria identità di cantautore. Reduce da X Factor 2025, l’artista sceglie di ripartire da una canzone scritta durante i giorni delle riprese, quando la pressione e l’adrenalina convivevano con la necessità di restare se stesso.
Il brano racconta Milano come luogo di disorientamento e fascino, una città che divora e restituisce, che insegna a guardare in alto senza perdere il senso della distanza. Nelle sue parole c’è una delicatezza malinconica, ma anche un’ironia sottile: “Ho una cantina di metafore per dirti, se vuoi passa di qua…”. È un modo per dire che le emozioni vanno conservate, come bottiglie da aprire nei momenti giusti.
Dal punto di vista musicale, Il cielo sopra Milano si muove tra folk e rock d’autore, con arrangiamenti che rimandano ai grandi nomi degli anni Settanta ma con un respiro moderno. La produzione di Simone Matteuzzi, Daniele Spatara, Alberto Antoniucci, Alessandro Nitti e Giovanni di Bella regala spessore al brano senza snaturarne la semplicità.
L’esperienza televisiva, come ha spiegato Mazzoli, è servita a “imparare la disciplina e la consapevolezza del palco”. Si sente in questa canzone una nuova sicurezza, una capacità di raccontare le proprie fragilità senza paura. Il risultato è una scrittura matura, limpida, che sembra appartenere più a un autore navigato che a un giovane musicista.
Dopo la presentazione all’Est Milano, il tour proseguirà il 6 novembre al Gallery 16 di Bologna, il 7 novembre al Mood di Cosenza, l’8 novembre ancora a Bologna al Circus e il 14 novembre all’Officina di Pesaro. È un viaggio che lo riporta nei club, gli spazi dove la musica può respirare davvero.
In Il cielo sopra Milano convivono smarrimento e desiderio, malinconia e speranza. È la fotografia di un artista che non teme di mostrarsi fragile, ma che proprio in quella fragilità trova la sua forza più grande.