Il cantautore americano Will Brown ci racconta la sua rinascita con il singolo “Phoenix Rises”

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Nato e cresciuto in Kansas, USA, dove è stato educato al Gospel e al Soul prima di scoprire il pop di Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, Will ora divide il suo tempo tra Londra e Los Angeles.
La passione di Will per la musica è sbocciata alle scuole medie quando ha realizzato il suo sogno di diventare un cantante. In seguito, ha assunto la direzione del dipartimento musicale nella chiesa di suo padre e, a 21 anni, è entrato a far parte del coro Gospel del cantante DeWayne Woods (nominato ai Grammy) come cantante di supporto, un ruolo che ha ricoperto per un decennio, collaborando con rinomati artisti gospel.

La sua transizione alla musica pop è stata un salto nel vuoto, spinto dalla determinazione di Will di diventare un cantante che lo ha portato, un giorno, a conoscere Jackson Browne  e a esisbirsi con lui a Santa Monica. Will trae ispirazione dagli artisti degli anni ’50 e ’60, dei quali ammira profondamente i testi e i messaggi. Vocalmente, è influenzato da Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, che hanno plasmato il suo suono davvero unico.

Di recente ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo “Phoenix Rises“, e ce lo siamo fatti raccontare.

1. Perché, secondo te, sei così affascinato dagli artisti degli anni ’50 e ’60? Puoi farci anche qualche esempio?

Sono molto affascinato dagli artisti degli anni ’50 e ’60 per il loro background soul e gospel che si fondevano perfettamente con l’arazzo della musica pop commerciale. Artisti come Sam Cooke, The Temptations, Aretha Franklin, Marvin Gaye e Ike & Tina hanno lasciato un profondo impatto su di me. Ciò che tutti questi artisti hanno in comune è il loro background pieno di sentimento, iniziato in chiesa ma rapidamente diffuso in tutto il mondo. Ogni volta che li ascoltavo, i loro testi trasmettevano emozioni così potenti da creare una sensazione indescrivibile negli ascoltatori. La loro musica aveva una qualità magica che risuonava profondamente nelle persone.

2. Fare musica è anche un atto politico? Che messaggi vuoi trasmettere con le tue canzoni?

Per me fare musica non è un atto politico. Invece, la mia musica è incentrata su messaggi di speranza, libertà, liberazione e mantenimento della dignità attraverso le avversità. Credo nell’uso delle mie canzoni per elevare e ispirare gli altri, incoraggiandoli a perseverare e trovare forza nei momenti difficili.

3. E in particolare, di cosa parla il tuo ultimo singolo “Phoenix Rise”?

Phoenix Rise” è un inno potente che simboleggia la rinascita e il rinnovamento. Va oltre l’essere solo una canzone; è un’esperienza immersiva, un risveglio dello spirito. Attraverso questo singolo, il mio obiettivo è accendere un senso di empowerment e incoraggiare gli ascoltatori a superare le circostanze, abbracciando la propria forza interiore e resilienza.

4. Quando potremo ascoltare il tuo nuovo album? Pensi che succederà mai che potremo sentirti dal vivo anche in Italia?

L’uscita del mio nuovo album è all’orizzonte, ma prima ho un altro EP che uscirà presto. Per quanto riguarda l’esibizione in Italia, mi piacerebbe assolutamente portare la mia musica al pubblico italiano. Città come Bologna, Pisa e la bellissima regione della Toscana occupano un posto speciale nel mio cuore. Durante la pandemia COVID, ho avuto l’opportunità di trascorrere molto tempo nella campagna toscana, vicino all’incantevole cittadina di Bagnone. Mi sono innamorato del posto e delle persone, e adesso mi sento persino come uno del posto. Sarebbe un sogno diventato realtà esibirmi dal vivo in Italia e condividere la mia musica con gli appassionati amanti della musica italiana.

5. Crescere in Kansas ti ha influenzato musicalmente?

Assolutamente! Crescere in Kansas, con il suo ricco patrimonio musicale, mi ha senza dubbio influenzato musicalmente. Kansas City, conosciuta per la sua scena blues e jazz, è stata per me una significativa fonte di ispirazione. I suoni pieni di sentimento e l’energia vibrante della città sono penetrati nella mia musica, aggiungendo un tocco di soul blues al mio suono pop. Inoltre, le tradizioni folk e country prevalenti nelle zone rurali del Kansas hanno avuto un ruolo nel plasmare il mio stile musicale. La narrazione e l’autenticità di questi generi hanno influenzato il modo in cui mi avvicino alla scrittura delle canzoni. Inoltre, il senso di comunità e il sostegno degli altri musicisti del Kansas sono stati preziosi per il mio sviluppo artistico. Lo spirito di collaborazione e l’incoraggiamento mi hanno permesso di crescere ed esplorare sonorità diverse. Nel complesso, il panorama musicale unico del Kansas ha lasciato un’impronta duratura nella mia identità musicale.

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