FREDDO ci racconta le 5 cose che un artista deve fare, e che non riguardano la musica!

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Arriva l’estate e FREDDO riesce a far galleggiare un brano magico direttamente in acqua, nel mezzo del Mare Mediterraneo. Esce, su tutte le piattaforme digitali, venerdì 24 maggio il suo nuovo singolo “Per Colpa Di”, con un sound in evoluzione che continua a combinare mondi elettronici e chitarre (come nel recedente album “Sinestetica“) ma guadagna una matrice ritmica precisa, un codice sonoro che e’ una interpretazione pop di un certo afro-reggae anni 80. Con un groove “elettro-roots” il brano e’ immediato e naturale strizzando l’occhio ad Alpha Blondy e alle atmosfere latino/internazionali alla Manu Chao che aiutano a dare rimandi di terre lontane, e una base coerente al testo e alla tematica.

Artista completo, artigiano, militante, fotografo, videomaker e produttore. Abbiamo pensato di chiedergli quali fossero 5 cose di cui si è dovuto occupare per il suo progetto musicale, e che non riguardassero la musica, e se le risposte che ci aspettavamo riguardavano social media, foto e simili, ci ha consigliato invece di leggere di scappare, dall’Italia e dagli stessi social.

1. Leggere. Secondo me la cosa piu’ importante per un artista fuori dalla musica e’ leggere. Appassionarsi alla filosofia e alla storia, all’epica e alla letteratura. Tuffarsi nelle biografie per capire la vita, faticare sulla saggistica o nei principi matematici per comprendere mondi inesplorati. Perdersi nella letteratura per decodificare le vicende umane. Nei libri e’ riassunta l’universalita’ dei sentimenti che sono uguali ad ogni latitudine e in ogni tempo. Qualcuno ha detto che leggere e’ vivere mille vite: non solo e’ vero ma e’ indispensabile per avere argomenti, punti di vista e sviluppare un linguaggio. Un artista che non legge e’ come una stanza con un bel soffitto decorato ma le finestre chiuse.. magari puo essere notato ma nessuno si ferma davvero ad osservarlo attentamente.

2. Coltivare la bellezza in ogni cosa che si fa. Nella vita di un artista non esiste un tempo “da artista” e un resto di tempo lontano dall’essere artista. Se si sceglie l’arte (o meglio se l’arte ci sceglie!) e’ perche’ c’e’ gia’ un mondo espressivo dentro di noi e dobbiamo solo plasmarlo, tirarlo fuori, posizionarlo davanti agli altri nel modo migliore. Quindi se scrivere una canzone e’ l’atto artistico rivoluzionario e dirompente per eccellenza dove la nostra voce trova forma, cosi altrettante piccole rivoluzioni possono accadere in ogni momento della vita. Se applichiamo ad esse la stessa devozione alla bellezza e quella ricerca di perfezione che mettiamo dentro una canzone nuova c’e’ davvero da stupirsi. Inseguendo la bellezza in ogni cosa che facciamo, anche la piu’ piccola, miglioreremo i rapporti con gli altri, creeremo spazio per la verita’ e l’energia intorno a noi sara’ piu’ alta. Inseguendo la bellezza in tutto cio’ che facciamo, pensiamo e diciamo, diventeremo insomma la prova vivente di quello scriviamo e cantiamo, e non saremo solo dei cacciatori di applausi o dei pescatori in attesa della hit o del video virale nella rete…

3. Usare le mani. Non intendo picchiare qualcuno no 🙂 Intendo costruire! C’e’ una magia nel creare con le mani che accresce assolutamente il senso della nostra presenza sulla terra. Da anni sto restaurando una casa nelle Marche, quasi da solo, pezzetto pezzetto lavorando il legno e i mattoni. Questo e’ il mio percorso di “creativo” ma secondo me e’ importante che ogni artista trovi una dimensione manuale vicina al silenzio, alle stagioni, alla natura e alla storia. Fare le cose con le mani, costruire, piantare e far crescere, aggiustare o trasformare le cose manualmente ci insegna non solo chi siamo ma ci avvicina ai principi della paziente arte della produzione musicale e dell’essenzialita’ del messaggio.


4. Andare via dall’Italia per un po’. Via, via, viaggiare e conoscere nuovi mondi appena possibile. Quello davvero e’ il passaporto per imparare a cavarsela, per scoprire altri punti di vista e soprattutto capire chi siamo fuori dalla confort zone. Tuffarsi dentro una nuova lingua, un nuovo clima, nuovi usi e nuovi orizzonti e’ una palestra che migliora noi e zittisce quell’ego smisurato che purtroppo tanti di noi artisti abbiamo per natura.. E poi solo allora, se si decide di rientrare, tutto sara’ diverso e nuovo. Si imparano cosi i due opposti che sono fondamentali per fare musica e avere un progetto: l’occhio all’essenziale e la visione in grande…


5. Scappare dai social media! Questo e’ il mio piu’ recente e sentito consiglio. Scallare per un po’, intanto per cominciare. L’ho sperimentato ed e’ una forma di rivoluzione verso le regole vigenti e di rispetto verso se stessi e la vita. Oggi per un artista indipendente fare musica significa ricoprire 5/6 diversi ruoli che richiedono una fatica, delle skills e un dispendio di tempo, energia e soldi che davvero puo’ trascinarci giu’ facilmente. Credo invece che per costruire la propria cifra comunicativa bisogna prendersi tempo, conoscersi a fondo fuori dagli schemi e dubitare sempre del “si fa cosi”. Ok l’intuizione di alcuni, ok la capacita’ di leggere i trends di altri, ok l’esigenza dei piu’ di “esistere” online e ok anche la FOMO che prende tutti a ogni livello… ma di base credo che i social ci danno opportunita’ ma ci allontanano anche da noi stessi senza che lo capiamo davvero. Dover sottostare alle regole del mercato, della esposizione, della presenza a tutti i costi, dover “generare contenuti” per assecondare un algoritmo e poi perdersi dentro trend del momento che rende tutto simili… e’ la cosa piu’ alienante e sciocca se si vuole davvero dire qualcosa con l’arte. Staccarsi ogni tanto dalle regole del marketing musicale, cercando l’essenza e il tema, il messaggio e la calma interiore per essere se stessi e incisivi e’ il regalo piu’ bello che possiamo fare a noi stessi e alle nostre canzoni. Provateci, anche se alcuni di voi staranno pensando che sto dicendo una stronzata controproducente o diranno a bassa voce “boomer”, provate davvero, scrivetevi appunti su ce vi sentite e poi fatemi sapere..

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