Yashal ci racconta il suo nuovo singolo “Feel”

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É uscito giovedì 16 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Believe Music Italy) il nuovo singolo di Yashal. Un nuovo capitolo che racconta una completa rinascita spirituale, quella del cantautore di Roma ma di stanza a Milano, che ha avuto origine durante il lockdown, quello che ci sembra lontanissimo ma che inevitabile ci ha segnato nei modi più diversi. Benvenuti quindi in questo mondo, quello ossimorico di Yashal, sfacciatamente pop, con le luci al neon e una melodia trascinante, ma che racconta di sensazioni viscerali e di una armonia più profondi.

Nonostante sia passato del tempo, da quando è nato questo pezzo, ma Antonio di cose da dire ce ne ha tante. Lo abbiamo intervistato a riguardo!

1. Ciao! Da dove nasce la tua passione per la musica? Come hai iniziato il tuo percorso?
Ciao, anzitutto grazie dell’opportunità… questa è un’domanda a cui non so mai rispondere, perché effettivamente non ho memoria di un momento nella vita in cui non avessi passione per la musica. Certo i primi ricordi sono quelli di quando ero ancora un scricciolo e facevo i viaggi in macchina con i miei per andare al mare, quando nel mentre ascoltavamo Phil Collins, Pino Daniele, Mango, Donna Summer. Quindi credo che con mostri sacri del genere sarebbe stato impossibile non amare la musica. Ed io ho cominciato a scrivere praticamente da piccolissimo… Intorno ai 7/8 anni… con l’ingenuità che poteva avere un bambino all’epoca.

2. Quando e come hai deciso di creare il tuo progetto solista? Cosa rende unico il tuo suono? Cosa significa per te il tuo nome d’arte?
Il mio progetto da solista nasce per l’appunto verso i 7/8 anni, in seguito ad aver letto un’intervista di Elisa su TV sorrisi e canzoni. Lei all’epoca era un’ artista emergente che aveva pubblicato da poco il primo album (Pipes & Flowers) interamente in inglese ed io decisi che avrei seguito lo stesso percorso, con un pizzico di fortuna.
Non saprei dirti cosa rende unico il mio suono, forse al momento l’unicità sta nell’andare controcorrente, facendo praticamente uscire in estate un pezzo dalle sonorità invernali.
Yashal significa “evviva la vita” in lingua navajo… ed è così che vivo, non perdendo mai l’ottimismo, notando sempre gli aspetti positivi in tutte le cose. E poi è un omaggio per l’appunto ad Elisa, mia artista preferita, perché prende spunto dal titolo di una sua canzone… solo che io l’ho fatto mio spostando l’accento sulla prima A del nome.

3. Ti occupi personalmente di testi ed arrangiamenti o ti avvali di qualche collaborazione in particolare? Quali sono le tue influenze artistiche?
I testi sono interamente scritti da me e parlano per l’appunto di mie esperienze, mie e solo mie, che però alla fine possono essere esperienze di tutti visto che si parla di vita quotidiana. Al contrario per gli arrangiamenti, l’idea di fondo è mia ma non sapendo suonare c’è il mio produttore Dongo D che è capace di mettere in musica le mie idee “quasi interamente” come suonano nella mia testa. Ogni tanto siamo in disaccordo e alziamo i toni ma alla fine vinco sempre io ahahah Dario tvb.
Influenze artistiche invece sono tante e variano a seconda del periodo che sto vivendo. Al momento ho perso la testa per Ava Max. In passato invece la faceva da padrona la musica black (Janet Jackson, Mariah Carey, Brandy).

4. “FEEL” è il tuo nuovo singolo. Com’è nato? Di cosa parla? Cosa ti ha ispirato?
Sai durante la prima ondata di quarantena eravamo tutti a casa. Io avevo la fortuna di lavorare in smart working e un pomeriggio nel mentre facevo una pausa, avevo acceso il TV e si parlava dell’ennesimo suicidio e della difficoltà di molti imprenditori nel tenere aperte le loro aziende. In quel momento mi sono sentito veramente fortunato nonostante il mondo impazzisse, nonostante non avessi ancora raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato, nonostante sentissi che il tempo scorreva ed io rimanevo fermo. Cavolo avevo corso una vita e adesso che mi ero dovuto fermare per forza… ero in pace. Ho cominciato ad analizzare quella strana sensazione e un quarto quarto d’ora dopo Feel aveva un testo e una melodia. La gioia va condivisa.

5. Perché hai scelto la lingua inglese per le tue canzoni?
Come detto prima la scintilla è scattata ad 8 anni quando lessi quella benedetta intervista di Elisa su TV sorrisi e canzoni. Lei disse che le veniva più semplice cantare e scrivere in inglese perché riusciva ad esprimere anche concetti infantili in maniera più armoniosa e, negli anni affinando lo studio della lingua, ho riscontrato la stessa cosa.

6. Progetti per il futuro?
Ora il principale intento (oltre a prendere la seconda laurea in Nutrizione) è pubblicare almeno un terzo singolo. Così poi magari si potrà anche pensare a qualche progetto live in giro. Poi vabbè noi artisti siamo complicati, cambiamo idea ogni giorno. Avevo messo mano ad altre tracce che volevo uscissero e poi invece ho cambiato totalmente piani. Ad oggi il prossimo singolo virerà verso la scia della dance europea anni 90. E chi lo sa… forse potrebbe esserci una tripla versione. Inglese, Spagnolo e… Italiano
O magari Elisa nel frattempo si accorgerà di me… ahahah

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