“Campo 38“, che gode della produzione artistica di Marco Bertoni (Confusional Quartet), è una canzone potente, diretta e dal forte impatto espressivo ed evocativo. Un grido di denuncia contro ogni forma di prigionia, una minaccia tanto terribile quanto ormai vissuta come data, scontata, persino… normale. Un fenomeno complesso, esclusivamente umano, per certi versi profondo e radicato, che non si manifesta solo nella forma di reclusione fisica, ma che spesso e volentieri si amplifica e si confonde con quella psicologica. Il brano vuole raccontare cosa significhi non soltanto l’isolamento fisico, ma anche l’anonimato, l’alienazione, l’inesistenza mentale della condizione del prigioniero e la perdita di ogni forma d’identità e di coscienza.
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