Abbiamo scambiato quattro righe via email con Adam Ficek, talentoso multistrumentista già batterista dei Babyshables, del suo progetto solista con i Roses Kings Castles.
In attesa di nuove date nel nostro paese vi rimandiamo a questa breve chiacchierata via email e aspettiamo il suo nuovo lavoro, in uscita a breve.
– Allora, Roses Kings Castles. Perché questo nome?
Sembrava calzare a pennello sulla musica, adesso non più e così ora è RKC
– Che influenze ha avuto Suburban Timebombs? Ti è piaciuto come il pubblico ha accolto quest’album?
Ci sono state alcune risposte positive che hanno fatto piacere, ma non ci hanno entusiasmato,
ecco.
-Com’è lavorare con Stephen Street?
Fantastico! Stephen è il produttore inglese più talentuoso sul mercato.
– Vuoi parlarmi del tuo nuovo disco? Quando esce?
Speriamo nell’estate 2011, se trovo i soldi.
– 3 album e un EP in 4 anni, ho appena letto su Twitter. E’ tanto…dove trovi gli spunti?
Mi piace scrivere musica. Non lo trovo un mestiere, mi risulta facile. Le parole sono un problema
a parte
– Quali sono state le tue principali influenze durante la tua carriera di musicista?
Gruppi melodici, hard bop, jazz, classica romantica, folk degli anni 50.
-Cosa pensi della relazione tra internet e la musica?
Ha reso più facile promuovere la musica direttamente con i fans, sebbene si rischia di guadagnare
meno.
– Pensi che sia una cosa buona per un artista avere queste nuove tecnologie a disposizione?
Ma penso di sì…ci sono alcuni aspetti negativi ma in generale è una cosa buona.
– Secondo te qual è il principale problema dell’ambiente musicale oggi?
Il principale problema è la crescente apatia dei fans verso spettacoli e musica. Le masse sembrano
accontentarsi di qualsiasi cosa le scuole inglesi di musica e arte gli propinino. Dov’è finita la
personalità? Probabilmente si è proletarizzata nell’ambiente indie.
– Domanda stupida o forse no: quali sono le principali differenze tra il fare il Dj e suonare?
Fare il dj è più facile…non devi mettere nulla di personale anche se ti esibisci da solo. Ed è
per questo che un dj è di solito una creatura del tutto diversa rispetto ad un performer.
– Penso che la tua musica sia molto delicata e intima…preferisci fare i tours da solista o con una band?
Preferisco da solo perché posso cambiare e modificare i brani. Tendo a stufarmi facilmente…
– Qual è la domanda che tutti ti chiedono e che tu odi?
nessuna
– Qual è il posto peggiore dove hai suonato e il musicista più simpatico con cui hai lavorato?
Ho fatto alcuni concerti che erano stati pubblicizzati male e avevano un pubblico totalmente
sbagliato. Un musicista…uhm…non mi viene in mente nessuno.
– Progetti futuri? Un tour?
Scrivere, finire quest’album e poi un tour.