Con l’anno che volge al termine, è il momento perfetto per scoprire nuovi suoni e lasciarsi sorprendere da talenti emergenti. In questo articolo vi presentiamo dieci progetti musicali indipendenti che forse un giorno sarete felici di aver ascoltato prima di tutti gli altri. Dai suoni più sperimentali alle melodie che restano in testa, questi artisti rappresentano la vitalità della scena indipendente, pronti a raccontare storie uniche e a portare freschezza nelle vostre playlist. Preparatevi a scoprire nuovi mondi sonori e a segnare sulla mappa musicale nomi che potrebbero fare la differenza nel futuro dell’indie.
CAPPIE:
Con il suo primo EP, Cappie conferma un’identità musicale intensa e personale con “Come sarebbe se cambiassimo il passato”, un lavoro che fonde fragilità e rabbia in un rock diretto e sincero. Il sound richiama le influenze dei Ministri e dei The Zen Circus, mescolando pop-punk anni ’90, grunge e alternative rock, e traducendo in musica il disagio e le inquietudini di chi cresce in un mondo spesso caotico e oppressivo.
L’EP non parla solo a chi lo ascolta oggi: si rivolge anche a un’intera generazione che, anni fa, trovava nella scena di band come i Ministri o i The Zen Circus un’aria di libertà, un ossigeno in mezzo allo smog della quotidianità. I testi affrontano rimpianto, incomunicabilità e ricerca della felicità, con un linguaggio diretto e universale, mentre la musica amplifica ogni emozione con grinta e potenza. In sintesi, “Come sarebbe se cambiassimo il passato” è un manifesto generazionale, un piccolo diario sonoro che racconta sentimenti personali ma parla al cuore di molti, confermando Cappie come una voce capace di unire emozione, energia e riferimenti culturali forti in un rock italiano contemporaneo e riconoscibile.
DERRI:
Con “Michelle”, Derri (Dario Agradi) firma un singolo pop elettronico che mescola leggerezza e profondità emotiva. Il brano racconta la storia di una ragazza influenzata dall’immagine pubblica di Michelle Hunziker, esplorando i canoni di bellezza tradizionalmente associati al mondo femminile, ma attraverso il punto di vista maschile di Derri, offrendo una prospettiva originale e stimolante.
Musicalmente, la produzione elettronica raffinata, con synth puliti e beat pulsante, accompagna una voce capace di trasmettere malinconia e leggerezza. Il videoclip, con Silvia Taliento nel ruolo di Michelle, aggiunge un ulteriore livello visivo, rafforzando il messaggio di liberazione dalle aspettative sociali. “Michelle” è quindi un brano ballabile e coinvolgente, ma anche uno spunto di riflessione sui temi della bellezza e dell’autenticità.
COLUMBIA:
Con “Witchcraft”, il progetto Columbia debutta con un brano che unisce la sofisticazione del jazz a un risultato pop sorprendentemente immediato. Guidata da Alice Albicini, la cui voce timida contrasta con intenti tutt’altro che timidi, la band di otto musicisti virtuosissimi costruisce un pezzo naturale e coinvolgente, che mostra abilità tecniche straordinarie.
Il singolo trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera magica e avvolgente, dove ogni strumento dialoga con precisione e poesia, e il ritmo incalzante trascina senza perdere eleganza. “Witchcraft” dimostra come il jazz possa incontrare il pop, dando vita a una musica sofisticata ma accessibile, emozionante e sorprendente, capace di valorizzare il virtuosismo dei musicisti senza mai risultare ostica. Aspettiamo con curiosità le prossime uscite, perché sentiamo che la voce di Alice Albicini può esplodere e regalare momenti ancora più intensi.
NOT MY VALUE:
Con “White Sea”, il duo Not My Value conferma la sua capacità di creare paesaggi sonori unici e immersivi, fondendo trip-hop, ambient e lo-fi in un brano malinconico e affascinante. Il progetto va oltre la musica: le influenze attingono da film di David Lynch e dai romanzi di José Saramago, creando un immaginario che mescola disorientamento, introspezione e poesia visiva.
Il brano, uscito il 10 ottobre 2025, inaugura la collaborazione con l’etichetta Totally Imported e anticipa l’uscita di un nuovo album prevista per il 2026. Si apre con un dub sospeso, attraversato da glitch e voci in reverse che disorientano e allo stesso tempo catturano l’ascoltatore, trasformando la musica in un vero viaggio emotivo e psichedelico tra caos e chiarezza.
“White Sea” riflette sulla condizione umana di fronte all’incertezza e alla ricerca di senso, consolidando l’identità artistica del duo e confermando la loro capacità di unire tecnica, atmosfera e profondità concettuale. Il singolo è disponibile su Spotify, Apple Music e Bandcamp, e rappresenta un’anticipazione promettente del futuro del progetto.
COLOMBO:
Il nuovo EP “Nodi” di Colombo rappresenta un passo significativo nella sua evoluzione artistica, con brani in italiano che esplorano tematiche profonde e poco scontate dal punto di vista maschile, come fragilità, introspezione, aspettative sociali e complessità emotive legate alle relazioni. Musicalmente, l’EP fonde la sua formazione classica e pianistica con influenze pop ed elettroniche, creando un sound contemporaneo, ricercato e intimamente personale.
Colombo, attivo anche sui social come insegnante di canto, porta tutta la sua competenza con leggerezza e naturalezza, condividendo il proprio approccio musicale e umano senza mai risultare didattico o distante. In “Nodi” ogni traccia è una piccola confessione, capace di trasmettere delicatezza e autenticità, invitando l’ascoltatore a riflettere sulle proprie emozioni e sui propri legami. In sintesi, “Nodi” è un lavoro coraggioso e raffinato, che conferma Colombo come voce autentica e sensibile nel panorama musicale italiano contemporaneo, capace di trattare con profondità tematiche spesso trascurate o banalizzate, offrendo uno sguardo maschile sincero e introspettivo.
VILLA PSICOSI:
Con “Salposky”, Villa Psicosi conferma la sua natura di progetto sopra le righe, impossibile da incasellare in una scena musicale precisa. Il singolo mescola glitch, hyperpop e riferimenti filosofici – da Robert Sapolsky a Slavoj Žižek – per raccontare in chiave artistica e intensa tematiche complesse come l’euforia, il sesso compulsivo e l’amore vissuto in fase maniacale.
Il risultato è un brano viscerale e senza filtri, che esplora il disturbo bipolare con un linguaggio crudo e allo stesso tempo poetico, creando un manifesto post-internet di vulnerabilità, intensità emotiva e sperimentazione sonora. Villa Psicosi costruisce così un universo proprio, stratificato e imprevedibile, dove la musica diventa mezzo per sondare emozioni profonde, conflitti interiori e riflessioni filosofiche.
“Salposky” non si limita a sorprendere: affascina, disorienta e conquista, confermando Villa Psicosi come un progetto unico, capace di sfidare convenzioni, generi e aspettative, regalando un’esperienza artistica fuori dagli schemi e indimenticabile. Il singolo è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming.
THE SUNSET
I The Sunset tornano con una nuova versione live del loro brano cult “Upon The Apple”, registrata nei Phaser Studios di Seveso. Questa performance non solo celebra un pezzo simbolo della loro carriera, ma mostra anche la loro maturità musicale: il brano, pur mantenendo l’energia originale, viene reinterpretato con nuove sfumature, dimostrando la capacità della band di reinventarsi senza tradire la propria essenza.
Il sound dei The Sunset è un mix raffinato di influenze internazionali, con atmosfere che richiamano band come The National e Interpol, ma sempre filtrate attraverso una cifra personale, ironica e allo stesso tempo sofisticata. La versatilità del gruppo emerge anche dai percorsi paralleli dei suoi membri: tre di loro militano nei Deaf Kaki Chumpy, progetto completamente diverso per stile e approccio, segno di una poliedricità che permette ai The Sunset di essere al contempo scanzonati e virtuosi, leggeri e profondi, stratificati e accessibili.
Questa nuova versione di “Upon The Apple” conferma i The Sunset come una realtà musicale italiana capace di sorprendere, mescolare ironia e abilità tecnica, e proporre un racconto sonoro originale che va oltre le convenzioni, consolidando la loro identità unica nel panorama contemporaneo.
KUBLAI
Con “Belva rara del deserto“, Kublai consolida un percorso artistico ormai attivo da cinque anni, nato dal sentimento di mancanza che ha dato origine al progetto e che continua a guidarne l’evoluzione. Kublai è l’alter ego più intimo e personale di Teo Manzo, cantautore pop, attraverso il quale l’artista esplora territori musicali e poetici più liberi, lontani dalle convenzioni del pop tradizionale.
Il nuovo singolo trasforma la nostalgia e il senso di assenza in una creatura mitica, mescolando elettronica, cantautorato e suggestioni prog. Il brano, pur accessibile, rivela strati emotivi profondi e invita l’ascoltatore all’introspezione, confermando la capacità di Kublai di fondere poesia e musica in modo originale e sentito.
Cinque anni di lavoro hanno permesso a Kublai di costruire un percorso coerente e affascinante, dove ogni singolo, ogni EP e ogni performance live contribuiscono a delineare un universo sonoro riconoscibile e personale. “Belva rara del deserto“ è un tassello fondamentale di questo racconto, capace di tradurre in suono e parola il sentimento di mancanza che è alla base del progetto e della sua forza espressiva.
I Sordi
Con “Ansia Diva“, il duo vicentino I Sordi si conferma come una voce originale nella scena hyper pop italiana, affiancati dai compagni di etichetta Pepp1 ed Elton Novara. Il singolo trasforma l’ansia quotidiana in una figura teatrale, una “diva” che domina il rientro alla routine, mescolando ritmo pop e funk con ironia e leggerezza.
I Sordi sono personaggi enigmatici, che si mascherano e mantengono un’aura di mistero: forse non li conosceremo mai davvero attraverso la loro musica, e questo contribuisce al fascino del progetto. “Ansia Diva“ è così un’esperienza iper-contemporanea, divertente ma stratificata, capace di unire profondità emotiva e sperimentazione sonora, confermando il duo come una presenza originale e stimolante nella scena hyper pop italiana.
G.EM
Con “Comete“, G.EM (Giorgia Macrelli) consolida un nuovo capitolo del suo percorso artistico, ormai caratterizzato da una poetica intensa e stratificata. Il progetto segna la sua capacità di trasformare esperienze personali in musica universale e coinvolgente, consolidando la sua identità di cantautrice eclettica e sensibile. Proprio come le comete che descrive, G.EM appare con nuova musica luminosa e intensa, per poi tornare nell’oblio, lasciando l’ascoltatore a bocca asciutta e desideroso di altro.
Il singolo, nato durante una delle sue estati in Romagna e scritto nella sua stanza ad Amburgo, racconta il lasciarsi andare, l’accettare la fine di una relazione e la consapevolezza che ogni separazione può essere un nuovo inizio. Musicalmente, “Comete“ segna un’evoluzione nel suo sound, con una produzione più ricca e stratificata rispetto ai precedenti lavori: l’introduzione al Rhodes, le chitarre elettriche e le voci intrecciate creano un’atmosfera coinvolgente, culminando in un finale di piano solo che offre respiro e riflessione.
Il singolo anticipa l’uscita del primo EP di G.EM prevista per l’autunno 2025, confermando la sua maturità artistica e la capacità di costruire brani delicati, emotivamente potenti e memorabili, che restano impressi nella mente e nel cuore di chi li ascolta