Guardare il mondo con poesia ci salverà dalla routine – Intervista a Effenberg

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In autunno darà alle stampe il suo nuovo disco ed è stato un piacere poterci fare due chiacchiere in occasione dell’uscita del singolo “Sogno aziendale”, secondo estratto proprio dal nuovo album: stiamo parlando di Effenberg, alias Stefano Pomponi, cantautore lucchese giunto ormai al suo terzo lavoro sulla lunga distanza.

Ciao Stefano e intanto grazie del tuo tempo, in autunno uscirà il tuo nuovo disco. Ci puoi già anticipare qualcosa in più oltre ai singoli già usciti?

Vediamo… qualcosa posso anticiparvelo. Tutti gli amici a cui ho fatto ascoltare il disco in anteprima mi hanno detto che suona in modo diverso rispetto ai miei lavori precedenti. E in effetti è così. Lingresso di Ramiro e Alessandro, con cui sto producendo il disco, mi ha dato nuova energia: ero arrivato a un momento in cui mi sentivo un po’ scarico dal punto di vista produttivo, sopratutto per quanto riguarda gli arrangiamenti. Stiamo lavorando a questo progetto da circa due anni: alcuni brani li ho scritti molto tempo fa, altri sono nati solo di recente, quindi è un mix di fasi diverse della mia scrittura. Ah, dimenticavo! Posso anche anticiparvi che ci saranno alcuni ospiti… ma per ora non posso dire di più!

 

Se dovessi descriverlo con tre aggettivi, che disco sarà?

Oddio, faccio sempre fatica a rispondere a questo tipo di domande. Il problema è che io scrivo canzoni e poi le metto insieme in un disco, ma non sono il tipo di artista che si mette lì a pianificare il disco dallinizio alla fine, anche se ho in mente di cominciare a lavorare in questo modo in futuro. Ma questo è un altro discorso. Comunque direi questi: ironico, lunatico, arpeggioso.

E’ di questi giorni luscita proprio di un nuovo singolo, Sogno aziendale”, come si fa a ribellarsi a questa società sempre più frenetica in cui appunto anche i sogni vengono fagocitati da una realtà aziendale, come canti tu, e non sono più tuoi?

Bella domanda, e chi lo sa. Nel brano dico: dovrei provare a guardare il mondo con la poesia… forse questo ci può aiutare, ma non chiedermi come si fa. Oppure semplicemente dovremmo prendere un bel biglietto aereo di sola andata per qualche posto esotico e poco regolamentato. O magari aspettare che il fallimento del nostro sistema sia così palese da costringerci a pensare alla vita in un altro modo.

 

Ad aprile scorso era uscito Anchio”, con un ritornello che era davvero da tormentone, ci racconti come è nato il brano? E invece la scelta di collaborare e lincontro con Anna Carol da dove vengono?

È un brano che ho scritto qualche anno fa. Musicalmente ero in fissa con Toumani Diabaté, un koraista maliano, un musicista leggendario morto proprio un anno fa. Da lui mi è venuta lidea dellarpeggio terzinato.

Il testo invece è stato il frutto di varie riflessioni. Ho giocato un po’ con le parole, ho pensato a come cambiano a seconda dellangolazione in cui le guardi.

Quando poi sono arrivato in studio, ho sentito che sarebbe stato bellissimo avere Anna in questo pezzo. Ci siamo sentiti, abbiamo parlato di un po’ di cose e lei ha scritto la seconda strofa, che mi piace moltissimo.

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