Prima delle tre date italiane per The Get Up Kids, iconica formazione made in Kansas che portava sul palco del The Cage Theatre di Livorno il suo disco più fortunato, quel “Something to write home about” che lo scorso anno compiva 25 anni e di cui sta proseguendo un meritato tour celebrativo: Matt Pryor e compagni hanno dimostrato ancora una volta che per loro il tempo non sembra essere passato e riescono a sprigionare sul palco tutta la verve che portano in giro fin dagli anni ’90, di fronte a un pubblico in visibilio che, con pezzi come “Holiday” o “Long Goodnight” ci è cresciuto e ci è diventato adulto, sentendosi compreso da quei malesseri e quella rabbia, ma anche quella malinconia e voglia di farcela che esplodono nelle canzoni.
The Get Up Kids dominano ancora il palco con un suono fresco, che è diventato simbolo di un’intera scena musicale che è sostanzialmente diventata celebre proprio grazie a “Something to write home about” e a un’altra manciata di dischi coevi.
Se Pryor ci mette la voce, è Jim Suptic ad arringare il pubblico e ad esaltarlo con la sua chitarra, scatenando il classico pogo che anima un locale stracolmo di persone che dai 20 ai 40 (e oltre) anni, si sentono rappresentati da questi vecchi ragazzi americani che ce l’hanno fatta e sono ancora capaci di raccontarsi con schiettezza e di emozionare con brani come “Close to home” o la magnifica “I’ll catch you”.
Una volta suonato “Something to write home about” nella sua interezza, spazio poi per i bis con “Campfire Kansas” o “Forgive and forget”, piuttosto che una travolgente “Shorty”.
Chiusura lasciata a “Don’t hate me”, per una serata che ci lascia sudati e a bocche spalancate: dopo 25 anni possiamo dirlo, non era solo una fase!
The Get Up Kids setlist @ The Cage Theatre – Livorno (23/05/2025)
Holiday
Action & Action
Valentine
Red Letter Day
Out of reach
Ten minutes
The Company Dime
My apology
I’m a loner Dottie, a rebel
Long Goodnight
Close to home
I’ll catch you
Campfire Kansas
The advocate
Stay gold, ponyboy
Martyr me
Overdue
Forgive and forget
Shorty
Don’t hate me