É uscito venerdì 14 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo dei NOLO dal titolo “Pum Pum“.
Un nuovo capitolo per la band di Milano che torna, con una nuova consolidata formazione a quattro, dopo la pubblicazione dell’EP “Luminia“. Vi presentiamo una nuova storia di una band pop, a tratti sfacciatamente pop, mutevole e trascinante, come Milano e come il quartiere di Nolo (da cui prendono il nome). Fuori dalle dinamiche iper produttive del mercato musicale, i NOLO tornano quindi dopo un periodo di assenza di quasi due anni con un personalissimo singolo estivo, che risuonerà come un nuovo piccolo manifesto generazionale.
Noi li abbiamo intervistati: una piccola critica all’aspetto dell’arte seriale, che ci impone il mercato musicale, un cambio formazione e il futuro della band.
- Questo dettame che forse criticate, singolo, singolo, album and again, è qualcosa che state assecondando o che cercate di combattere? In che modo “Pum pum” si inserisce in questa dinamica?
La canzone critica proprio questo aspetto da “arte seriale” che la musica ha assunto in questa fase storica. Non lo assecondiamo, lo viviamo come granelli di sabbia nell’immenso deserto che è la scena attuale. Tutti suonano, tutti hanno qualcosa da dire. Così tante voci insieme iniziato a confondersi un po’. “Pum pum” vuole raccontare la vita di una di queste migliaia di voci, la nostra. Noi abbiamo intenzione di viverci la musica nella versione più onesta possibile, questo è il nostro puro atto di ribellione: capire le regole del gioco e anziché subirle, provare a giocare!
- E che rapporto avete, come band, con i social e con la promozione?
Noi insieme ci divertiamo da matti, non c’è giorno in cui non ci facciamo crepare dalle risate. Ma insieme sappiamo anche piangere. Questo crediamo sia l’aspetto più importante del nostro rapporto: non ci nascondiamo nulla, ci diciamo tutto in faccia e spesso finisce tutto a cena, spesso nei peggiori ristoranti della città, visto che non abbiamo mai una lira. I social e la promozione sono divertenti se capisci come mostrare la verità del rapporto. Se vivi i social come un dovere per “farsi notare” allora subirai per sempre quello strumento. Invece bisogna aprire una finestra che permetta al pubblico di conoscere i propri lati più giocosi.
- E come riassumereste la vostra “sparizione” dalla pubblicazione dello scorso disco? Che cosa avete combinato nel frattempo?
Abbiamo suonato, vissuto, scritto, mangiato, viaggiato, compreso. Noi non pubblichiamo “tanto per fare”, abbiamo cose da dire che spesso richiedono tempo per essere comprese anche da noi stessi. Il tempo serve tanto a chi compone e scrive, la fretta è inutile e noiosa.
- E come è nata la vostra collaborazione con l’autrice Eva Favarò, che co-scritto questo singolo con Simone? Come ha funzionato con i testi precedenti?
Eva è una bellissima persona e una grande autrice. Ha iniziato a seguire Simone come sua vocal coach circa un anno e mezzo fa. Dopo poco hanno iniziato a scrivere assieme (entrambi hanno frequentato il CET di Mogol, era questione di tempo). È stata una grande occasione di crescita per la scrittura dei Nolo, il confronto aiuta sempre a far chiarezza con ciò che si ha in testa.
- Milano è sempre un posto accogliente per voi e la vostra musica?
Milano è rumorosa, incasinatissima e piena di gente. .. Le vogliamo bene così com’è. Con le sue mille storie è in grado di darti sempre qualcosa di nuovo, esattamente come vorremmo fare noi. È difficile stare al passo con lei, guardare sempre al futuro e trovare nuovi stimoli, ma è una grande fonte d’ispirazione.