É uscito venerdì 17 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali per Futura Dischi (e in distribuzione The Orchard), “Non è la siccità” il nuovo EP di Frisàri. Un nuovo capitolo, già anticipato dal singolo “Giurami” – metà di questo doppio singolo – che nasce dall’idea di una sessione in presa diretta: un risultato vibrante e del tutto connesso alla dimensione live, una parte fondamentale del progetto Frisàri. Il tutto è stato realizzato con lo sfondo e la complicità del Blap Studio di Milano. Questo disco è composto quindi da due soli brani: “Giurami” e “Se non ti bagni con me”. l’EP è frutto di due anni di lavoro e decine di brani lasciati per strada, il suo titolo é una provocazione al mercato discografico che tende ad incentivare quantità e produttività come unità di misura del valore di un percorso artistico.
Come molte altre cose, tutto è iniziato per lui nel 2020, e da lì siamo arrivati a questo nuovo disco. Lo abbiamo intervistato facendoci raccontare qualcosa in più.
Con quali strumenti sei a tuo agio? E quali strumenti ti sentiamo suonare nei tuoi pezzi?
Suono diversi strumenti tecnicamente male e da autodidatta e un po’ di umiltà mi ha sempre aiutato nel mio approccio alla musica. Sono a mio agio con la mia voce, con le chitarre e con gli amplificatori e sul palco per ora suono quelli. Nei miei pezzi mi capita di registrare un po’ tutto inizialmente (basso, batteria, synth e chitarre), poi ho la fortuna di lavorare con Simone (basso) e lorenzo (batteria) con cui facciamo quadrare tutto e ci mettono il loro tocco. Nelle versioni finali dei brani registrati in studio tutto quello che non é basso o batteria sono strumenti suonati da me ecco.
E rispetto al Salento, che cosa ti ha portato a Milano, e che cosa ti riporta in Salento quando ti allontani dalla città?
A Milano mi ha portato l’università e poi ci sono rimasto per la musica e per il mio lavoro nel teatro. Tornare in Salento é come tornare a casa, un luogo dove il tempo e le priorità sono distese e mi riporta al periodo del liceo come se nulla fosse davvero cambiato e devo dire che ogni tanto fa più bene di quanto immagini.
Il tuo esordio arriva in un anno molto particolare per la musica, e in generale per tutto, il 2020. È stato un caso, pubblicare qualcosa proprio in un periodo così delicato? È ancora un periodo delicato?
É successo per caso, il mio primo EP era pronto e non avevo aspettative in quel momento, solo grande entusiasmo. Penso sia ancora un periodo delicato ma fossilizzarsi sul prima e dopo non credo sia d’aiuto.
E che cosa hai imparato del mercato musicale, oggi?
Ho imparato che il mercato musicale cambia in continuazione e provare ad adeguarsi ai suoi ritmi é spesso controproducente.
E oggi come va?
Onestamente non saprei davvero, voi come state?