La cantautrice pop punk romana Amarena, moniker di Silvia Marino, torna per raccontarci di relazioni tossiche nel suo nuovo singolo, Gioco Facile. Il brano ha anche un video che riprende temi e immagini della canzone:
“Su una grande scacchiera emotiva un uomo si diverte a manovrare le sue prede amorose come pedine di un gioco che le rende schiave inconsapevoli di un meccanismo perverso. Un gioco narcisistico così ripetitivo, seriale e facile da smascherare per chi guarda dall’esterno ma così difficile da decifrare e accettare per chi è emotivamente coinvolto”.
Qual è stata la tua fonte principale di ispirazione per i testi di “Gioco Facile”? È un brano autobiografico?
Penso che per gli artisti arte e vita siano un po’ la stessa cosa. In Gioco Facile ho voluto raccontare una storia, una favola amara. La storia è quella di un narcisista manipolatore seriale che usa le sue prede amorose come pedine di un gioco emotivo . Gioca a fare la rockstar mantenuta e intanto coltiva i suoi doppi e tripli giochi. Un gioco così facile da riconoscere per chi guarda dall’esterno, ma così difficile da accettare per chi è realmente coinvolto.
Qual è stato il momento più significativo durante il processo di creazione di “Gioco Facile”?
Vedere che finalmente prendeva corpo l’idea che avevo in testa. Ogni strumento sembrava stare al proprio posto ed anche le sonorità erano quelle che ricercavo da tempo. Un altro momento gratificante è stato la realizzazione del videoclip del brano, che unisce alla musica una coreografia di danza contemporanea ad opera di due bravi danzatori, Laura Marino e Francesco Ciani . Laura è mia sorella e sul set, vederla interpretare il pezzo in maniera così espressiva e coinvolgente, mi ha realmente emozionata.
C’è qualche aneddoto riguardante la scrittura o la realizzazione del brano che hai piacere di condividere con noi?
Gioco Facile è nata dopo una serata passata realmente a girovagare per le strade di Roma sotto la luna e con i peggiori pensieri nella testa. La mattina sul vagone della metro e nelle solite note del cellulare ho cominciato la scrittura del testo. Volevo raccontare una storia abbastanza amara, come può essere quella dello sfruttamento emotivo da parte di qualcuno, ma farlo da contrasto con un brano energico e ritmicamente spinto.
Pensi che anche per i prossimi singoli rimarrai su questa vena pop-punk o apporterai qualche cambiamento?
Per adesso sono orientata a mantenermi all’interno del genere con qualche sconfinamento più rock per dare più protagonismo alle chitarre, ma non escludo evoluzioni future. Resto sempre di base una chitarrista, per cui quando inizio a comporre qualcosa lo faccio partendo dal mio strumento. Per questo all’interno dei miei pezzi ci sono sempre anche elementi che rimandano ad un rock più classico.
Hai in programma qualche live dove possiamo venire a vederti?
Al momento no, sono in fase di produzione dei pezzi, ma l’obiettivo è portare tutto il progetto live, insieme alla produzione di un album.