Live Report: TODAYS Festival 2023

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TODAYS Festival 2023: Tre Giorni di Musica Indimenticabile a Torino

A Torino ogni anno capita una cosa bellissima che si chiama TODAYS Festival.
Sull’enciclopedia troverai scritto che è un evento noto per la sua capacità di unire diverse generi musicali sotto lo stesso tetto e che ha deliziato gli appassionati di musica dal 25 al 27 agosto.
Nella realtà è un appuntamento pressoché imperdibile, che riunisce la Murazzi Generation come ai bei tempi dei Murazzi e in più ospita appassionati di musica da ogni parte di Italia e di Europa. Perché il Festival ha la meravigliosa abilità di portare artisti con un sound sofisticato, che raramente troveresti nelle rassegne più commerciali del paese.

Insomma, un evento che anno dopo anno supera le aspettative, ti regala tre giorni di emozioni intense e ti fa anche conoscere band di cui magari non avevi nemmeno sospettato l’esistenza.
Ma cosa vorresti di più?

La pioggia, forse. Perché capitando ciclicamente negli ultimi giorni di Agosto, è un attimo che le date coincidano con la Summer Rain Week: quella settimana in cui Torino si dimentica di essere in estate in Italia e si convince di stare tra i monsoni della Cambogia.
Così tra giornate di sole radioso e pioggia sotto il palco, partiamo col Festival italiano più imprevedibile a 360°

Venerdì 25

La serata inaugurale la aprono i King Hannah con le loro note malinconiche e avvolgenti. Il progetto è giovane (primo LP nel 2022) con smaccate influenze alternative, ma i ragazzi suonano da parecchio e la cantante Hannah Merrick ci ha tenuto a ringraziare il pubblico e a celebrare l’esibizione: “ci abbiamo messo 20 anni ad arrivare qui, è stato un cazzo di viaggio…”

Se con i King Hannah l’inizio è soft, quando sul palco salgono Les Savy Fav il caos si impadronisce del festival. Matti, matti fino al midollo. Il cantante Tim Harrington vince il record di canzoni cantate in mezzo al pubblico, grazie a un cavo del microfono lungo 100 metri. Risultato: la gente va completamente in delirio, l’esibizione ruba la scena a praticamente tutti gli artisti della serata – sì Wilco, sto parlando di voi – e si guadagna un posto nella Hall of Fame dei momenti indimenticabili della storia del festival. Non è un caso che siano considerati una delle band più elettrizzanti nella scena alternative. 

Altro giro, altra corsa, arrivano i Warhaus, ovvero Marteen Devoldere, che a TODAYS era già stato con i Balthazar nel 2019, facendo strage di cuori tra le fan. Marteen ha a cuore l’Italia, visto che le canzoni di questo progetto le ha scritte durante un viaggio a Palermo, fatto per superare una delusione d’amore. Sul palco ci regala questo sound da cane sciolto, un po’ noir, un po’ ipnotico, che mischia orchestra e influenze jazz.

La serata si  conclude con l’esibizione dei Wilco, primi headliner della manifestazione, proprio il giorno del compleanno di Jeff Tweedy. E non vuoi cantargliela dalla platea una bella canzoncina? A Torino siamo così scortesi? Non sia mai. Tweedy si emoziona e i Wilco portano a casa una bella serata dimostrando di essere ancora una forza da non sottovalutare sulla scena musicale. Ma poi, quando hai un chitarrista tra i più bravi al mondo, come Nels Cline, cosa può andare male?

 

Sabato 26

Dopo un primo giorno bellissimo, profumato e sereno nel prato dello Spazio 211, per la seconda serata iniziamo a fare i conti col toto-pioggia. SPOILER: in realtà farà giusto due gocce sul finale, perché il meglio sarebbe stato riservato al gran finale. Ma torniamo al palco: iniziano in modo deciso i Gilla Band, il cui motto probabilmente è: “Chi mena per primo mena due volte”. Dopo l’inizio soft dei King Hannah il venerdì, si cambia completamente giro. Look minimal sul palco, ma i Gilla spingono, con un inizio un po’ punk che ricorda un po’ gli Offspring. A un certo punto colpo di scena: tra gli energici riff, sparano su una cassa che batte quanto un pezzo dance anni ’90, ma con tutte le chitarre, le distorsioni e le urla di un pezzo rock. Il coraggio di picchiare duro paga e la gente… beh… la gente poga! Cattiveria e sperimentazione.

È destino che io mi innamori della seconda band nel programma. Se venerdì Le Savy Fav mi hanno spettinato la serata, sabato Anna Calvi ha catturato il cuore di tutti con la sua voce spaziale, la sua abilità chitarristica e un look irresistibile. Se molti in lei rivedono icone del rock come Steve Vai e Joe Satriani, io ho sognato una sua colonna sonora per un film di James Bond: carte da gioco insanguinate che volano, smoking, drama e pugnali alle spalle. Barbara Broccoli, ti prego, facci questo regalo. Di gran lunga la migliore artista della giornata.

Anna lascia il palco agli Sleaford Mods, e il pubblico scopre con stupore l’anello mancante tra l’essere umano e il metronomo. Minimali, rabbiosi e meccanici, hanno creato una performance che è stata un misto di gestualità, smorfie, versi di animali, post-punk e rap. Il loro stile è qualcosa che potrebbe farti fare headbanging in macchina, ma allo stesso tempo farti chiedere: “Che diavolo sto ascoltando?”. Nel loro essere gestuali, frenetici e rabbiosi, gli Sleaford sono praticamente l’opposto di tutto quello che di trap e anestetico si ascolta nelle radio nell’estate 2023 e non solo.

La serata si conclude con l’attesissima esibizione dei Verdena, una band che è una garanzia di divertimento. Nonostante la minaccia della pioggia fosse costante durante il loro set, la band ha continuato a suonare, dando il massimo per il pubblico. La pioggia è diventata una sorta di spada di Damocle sulla venue, ma non ha fermato la performance. La band ha suonato alcuni dei loro grandi successi, tra cui “Sui Ghiacciai” e “Muori Delay”. Quello che amo dei Verdena è il loro equilibrio tra delicatezza e durezza, con alcune melodie che sembravano richiamare canti popolari di lotta, ma reinterpretati in chiave distorta e stravolta. Alla fine, il bis è stato un regalo per il pubblico, con la band che ha suonato “Miglioramento” e ha chiuso la serata con una nota memorabile.

 

Domenica 27

Se durante le prime serate la pioggia ha fatto come Nanni Moretti in Ecce Bombo, per l’ultima del TODAYS non voleva assolutamente mancare. Così fin dall’inizio i Porridge Radio hanno scaldato il pubblico in una piccola Woodstock torinese, con una dolcezza e un coraggio che ha fatto innamorare il pubblico. Teneri, coraggiosi e con un bel sound che ti prende: la band sembra uscita da una puntata di Stranger Things, con i ragazzi protagonisti che suonano un carillon rock.

Ma non di solo rock si vive al TODAYS! E infatti arrivano gli Ibibio Sound Machine, che sono stati la vera sorpresa della giornata. Con un mix esplosivo di funk, soul, afrobeat e disco music, hanno portato il sole nella pioggia. Il pubblico ha risposto calorosamente, cantando e ballando sotto le gocce. La band inglese, ma che ha origini nigeriane, ha parlato spesso in italiano durante il loro set, coinvolgendo il pubblico e creando un’atmosfera festosa.

Arriva il turno de L’Imperatrice. La pioggia si scatena, ma il pubblico non ha nessuna intenzione di mollare e balla nonostante il brutto tempo, mentre sul palco la band ha offerto una bella dose di dance francese, con cuori luminosi sul petto che hanno reso omaggio alla conclusione del loro tour biennale. La loro musica è stata un perfetto mix di groove e melodie accattivanti, e il pubblico non ha mai smesso di scatenarsi sotto il palco.

E poi è arrivato Christine and the Queens. Scale, statue di angeli, sedie, oggetti di scena: se le altre band non hanno avuto scenografie oltre agli strumenti, Christine ha portato con sé la sua teatralità che ha catturato il pubblico con una performance straordinaria. C’è e ci sarà sempre un “prima” e un “dopo” al TODAYS, ripensando a questa esibizione. La sua musica e la sua presenza sul palco, potenti e magnetiche, hanno travolto tutti con un’esibizione senza precedenti. Christine è stato sublime e le sue canzoni finali – illuminate da laser che hanno trasformato le gocce di pioggia in polvere di stelle – sono state il modo perfetto per chiudere il festival in grande stile.

In conclusione, il TODAYS Festival 2023 a Torino è stato un fantastico gourmet di musica e spettacolo. Con un programma ricco di talenti e una varietà di generi musicali, ha dimostrato ancora una volta di essere un appuntamento imprescindibile per gli amanti della musica di tutto il mondo. E’ stato quindi un brutto colpo scoprire solo qualche giorno fa della chiusura di Spazio 211, il locale musicale storico di Torino, nel cui giardino viene ospitato il TODAYS. Forse c’è ancora la speranza che non sia una chiusura definitiva: bisogna incrociare le dita, perché io non vedo l’ora già adesso di vedere l’edizione del festival del prossimo anno…

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