I Måneskin tornano a casa e infiammano l’Olimpico
Di Chiara Di Sante
Venerdì 21 luglio. Le luci si accendono, un boato si alza dalla folla. Roma è già rovente, ma ad
infiammare lo Stadio Olimpico ci pensano i Måneskin che, dopo aver conquistato il mondo con la
loro musica, tornano a casa.
Dopo aver concluso il “LOUD KIDS TOUR”, la prima tournée nei palazzetti europei che ha
registrato il tutto esaurito, la band approda negli stadi con quattro date evento SOLD OUT partite
dall’Olimpico e che proseguiranno a San Siro lunedì 24 e martedì 25 luglio.
I Måneskin in pochi anni sono passati dal suonare sui marciapiedi di Via del Corso ad essere
considerati la forza trainante della rinascita della musica rock in tutto il mondo, calcando palchi
prestigiosi come quelli del Primavera Sound e del leggendario Glastonbury Festival.
E all’Olimpico stasera il rock era vivo e lottava insieme a noi.
Uno show spettacolare, travolgente, esplosivo: l’inconfondibile voce di Damiano e l’energia della
band lasciano gli spettatori senza fiato.
Nel live l’imponente palco diventa parte integrante della musica, creando pezzo dopo pezzo set e
atmosfere sempre diverse.
Passerelle motorizzate, due megaschermi a incorniciare la scena, luci stroboscopiche, laser e
fiamme, contribuiscono a creare un gioco 3D fra la band e il pubblico.
Due ore di rock potente, con una scaletta trascinante, che include i brani dall’ultimo album
“RUSH!” (oltre 1,3 miliardi di stream), ma lascia spazio anche alle amatissime glorie del passato.
Si parte con Don’t Wanna Sleep e Gossip, poi il riff ipnotico della chitarra di Thomas apre Zitti e
Buoni (vincitrice nel 2021 di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest) e l’arena si scatena.
È impossibile non cantare Chosen, la canzone che i quattro giovanissimi portarono a “X Factor” nel
2017, sul palco che ha segnato l’inizio della loro ascesa.
Su Own My Mind, Victoria e Thomas si scatenano in un duetto, e Damiano ci fa emozionare con
la ballad Le parole lontane.
Damiano corre, salta, incita il pubblico, ma non lascia che nessuno dei suoi compagni venga
oscurato. Il frontman attacca a cappella Iron Sky di Paolo Nutini, con un’interpretazione da brividi.
“L’altra volta ho detto che questa doveva essere una dedica ai miei compagni, ma oggi la faccio
perché sono vanitoso”. Ma poi non perde occasione per elogiare gli altri componenti del gruppo:
Victoria, Thomas ed Ethan. Oltre ad essere una band sono prima di tutto amici. E questa
connessione durante il live si vede.
E si vede anche l’amore per il pubblico: “Vogliamo venire a suonare in mezzo a voi”. Ai fan i
Måneskin dedicano un avvolgente abbraccio acustico, scendendo tra la folla per suonare le
amatissime Torna a casa e Vent’anni.
Le fiamme si alzano sull’antimilitarista, e pro Ucraina, Gasoline, mentre le struggenti The
Loneliest e Coraline ci accendono i cuori.
Sull’impetuoso Kool kids il palco si affolla, sembra una festa di fan scatenati e, prima che cali il
sipario, I wanna be your slave chiude i bis.
Ma questo è solo l’inizio perché da settembre avrà inizio il RUSH! World Tour, che vedrà i
Måneskin per la prima volta protagonisti nei palazzetti di Giappone, Canada e Stati Uniti, toccando
i templi della musica internazionale come il Madison Square Garden a New York. La band tornerà anche in Sud America e debutterà in Australia.