Vita da Musico: Henry Beckett

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Shangri-La, quarto album solista di Mark Knopfler. È estate, mi sveglio e sono in macchina accanto
a mio padre mentre nello stereo suona “5:15 am”, il primo brano del disco. Siamo io e lui soli. Ho
15 anni, o così voglio ricordare, perché questa immagine l’ho sempre associata all’inizio della mia
adolescenza, ai primi anni del liceo, alle prime esperienze con gli amori giovanili.
Enri, instancabile, guida da più di 8 ore per raggiungere Otranto da Milano. Lì è dove andiamo ogni
anno a rilassarci tra amici e parenti cui lui è da sempre molto legato.
È tardo pomeriggio, la luce del sole inizia a dorarsi e si incomincia a percepire l’aria di mare. Io e
mio padre non parliamo, ma ascoltiamo in silenzio. Lui non è mai stato di tante parole, ma ho
sempre creduto che quelle note e quelle atmosfere disegnate da chitarre amplificate nel mezzo di
spazi infiniti facessero esplodere nei nostri pensieri gli stessi identici colori. In qualche modo ci
hanno sempre più unito, in un modo spontaneo e silente. Io ero lui e lui era me. Un legame
descrivibile solo attraverso la musica.
Parte la seconda traccia, “Boom, Like That”, e l’attacco dell’intro sembra essere la benzina che
spinge la macchina lungo l’autostrada. Io quel disco non l’avevo mai sentito, ma sta già facendo
germogliare nella mia carne desideri ed emozioni che pulsano fino alla punta delle mie dita. Mio
padre mi aveva appena regalato la mia prima vera chitarra acustica. È quella che suono ancora
oggi. Enri non ha mai suonato uno strumento ma, quando ho iniziato a studiarlo e lui cominciava
ad ascoltarmi, sentivo che proiettava le sue mani nelle mie, come se stessimo suonando insieme.
5. “Back To Tupelo”, e si avvicina il tramonto. La mia Taylor è nel bagagliaio con noi e, mentre
Mark Knopfler continua dolcemente a cantare, io inizio a sognare di trovarci su un altro punto
della cartina. Non in Italia ma in America, all’inizio di un tour con diverse tappe da attraversare in
cui condividere musica e raccontare la bellezza del calore che unisce due persone, come me a mio
padre, e che nasce nel corso di un viaggio on the road che ti fa riflettere sull’importanza delle
piccole cose che diamo spesso per scontate.
Ci stiamo avvicinando all’arrivo e parte “Our Shangri-la”, il posto speciale dove andare a rifugiarsi.
Per me è quel momento: la macchina, il viaggio, il rapporto con mio padre, il posto dove andare a
goderci appieno il riposo staccandoci dal mondo per un po’.
È questo il piccolo mondo personale che ho iniziato a raccontare con le mie canzoni. In “Riding
Monsters” ho inserito tutto il mio bisogno di conservare per sempre i ricordi più cari, la mia voglia
di intraprendere un viaggio personale raccontato da melodie e sei corde pizzicate che spesso
rendono immortali alcune persone che magari non ci sono più.
Ora sono sempre io in macchina. La vita ha voluto che guidassi da solo ma, se lo tocco, il sedile
vuoto del passeggero è sempre caldo.

Henry Beckett è un cantautore italiano nato a Milano, ma di anima americana. È proprio il mondo dell’alternative rock, tinto da chitarre riverberate e atmosfere d’oltreoceano, ad averlo attirato verso la musica e ispirato a comporre i suoi pezzi.

Nel 2017 autoproduce il suo EP di esordio “Heights”, che presenta nello stesso anno al MI AMI Festival di Milano. In questo primo lavoro emerge una sensibilità profonda, intima e romantica, contornata allo stesso tempo da sfumature più tenebrose proprie di una personalità irrequieta quanto riflessiva. Nel 2019 Henry avvia la produzione di un album di 9 brani inediti, intitolato “Riding Monsters”.

In questo introspettivo nuovo viaggio, il suo sguardo rimane rivolto verso il panorama artistico del cantautorato americano (Bruce Springsteen, Ryan Adams, Jonathan Wilson). Henry Beckett accompagna dolcemente l’ascoltatore in un immaginario fatto di viaggi on the road, lungo sconfinate autostrade circondate dal deserto o bagnate dalle coste. Lo spirito sognatore del cantautore milanese riecheggia in ogni brano, ma è ora plasmato da una maggiore maturità e consapevolezza. I testi parlano di passati amori, di crescita e di ricerca, attraverso i quali l’artista si interroga sul proprio futuro e sulla direzione da dargli. Dopo un lungo periodo di silenzio a seguito della pandemia, Henry pubblica il nuovo album “Riding Monsters” il 17 marzo 2023.

https://www.instagram.com/_henrybeckett_/

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