Vita da Musico: Rosso Marte

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I Rosso Marte devono tutto a Jimi Hendrix. E” stato lui ad aver avvici-
nato i due. Passione in comune penseranno i più, entrambi lo ascolta-
no e ne vanno pazzi. Assolutamente, ma non è così che ci ha fatti co-
noscere. Una maglia bianca con il faccione di Jimi circondato da

fiamme, ecco cosa indossava Luca quando Claudio gli dice !Ao, ce
l”ho pur”io sta maglietta!”. Non lo sapevano, ma si era appena formata
una band. Da lì in poi, come una sfera su di un piano inclinato, non ci
siamo più fermati. Abbiamo iniziato a sperimentare, a fare musica e a

condividerla. Una volta plasmati, i Rosso Marte decidono che era arri-
vato il momento di emergere, di far ascoltare a tutti cosa avessero da

dire. Ad oggi si sa, fare musica non è più un privilegio di pochi come
molti anni fa, dove affittare uno studio era concesso solo a chi il soldo
lo aveva davvero o a chi era fortunato abbastanza da farsi produrre da
qualche etichetta. In questo giro abbiamo tutti un amico con la sala e
gli strumenti per incidere, oppure sedicenti fonici che ti registrano un
album intero nel garage dei genitori la domenica mattina. Ma non era

in questo modo che volevamo dar vita al nostro primo lavoro. Giorna-
te passate immersi in ambienti suggestivi, circondati da amplificatori a

valvole degli anni 60, dove non si faceva altro che suonare lontani da
quel mondo che tanto ci sta stretto, fatto di scadenze, traffico e bollette
da pagare. È questo che volevamo. Per puro caso ci imbattiamo in un

annuncio sponsorizzato sui social del Crinale Lab: un luogo incredibi-
le che ci offriva tutto quello che avevamo immaginato. Ci siamo subi-
to messi in contatto con il Crinale, nella raffinata figura di Don Anto-
nio. Ci accordiamo, ci piacciamo, partiamo entusiasti ma anche mera-
vigliosamente curiosi e spaventati per questa avventura. Giunti a de-
stinazione non avevamo più alcun dubbio. Ci guardavamo e i nostri

occhi parlavano per noi. C”era tutto, e anche di più. Un casale enorme,
stipato di amplificatori valvolari vintage, microfoni dal valore quasi
inestimabile, chitarre antiche, percussioni ricavate da utensili di vario

genere. Un museo della musica, il Sancta Sanctorum nel tempio dell”i-
spirazione, tutto per noi per una settimana. Questo era IL luogo sacro

dove saremmo nati ufficialmente, dove avremmo potuto urlare in quei
microfoni cosa avevamo dentro. Un”atmosfera surreale ci accoglieva,
nessuna strada, nessun rumore di auto. Questo paradiso immerso fra le
valli Romagnole è esattamente ciò di cui avevamo bisogno, il luogo
dove suggellare quel sodalizio di 3 anni prima. Ciao Freud” è nato qui,
insieme al suo nome e a un terzo elemento insediatosi di sottecchi nei
Rosso Marte. Claudio chitarra e voce, Luca batteria e percussioni, il
Crinale Lab e la natura che lo circonda, un posto suggestivo e un team

di professionisti con un cuore grande. Quando siamo andati via sape-
vamo già di avere una nuova consapevolezza, le esperienze ti arricchi-
scono sempre e in questo caso è stato come attraversare quello stato di

coscienza che porta a una visione più completa delle cose. Non sap-
piamo spiegarlo meglio, probabilmente solo la nostra musica potrà

farlo.

Rosso Marte nascono dall’unione di Claudio Paulizzi Luca Stoppino, chitarrista/cantante il primo, dietro alla batteria il secondo. Il duo romano, formatosi nel 2019, crea una band Alternative Rock. Si innamorano subito del sound minimale – diretto e travolgente – che lascia il segno, accantonando così l’iniziale ricerca di altri musicisti. La loro sperimentazione si muove tra Blues, Stoner, Folk, Psychedelic Rock e la Canzone Romana, uno strano incontro tra Gabriella Ferri e i Queens of the Stone Age. Nel 2021 i Rosso Marte cominciano a suonare dal vivo. A breve verrà pubblicato il singolo “Godi e Persevera”, che anticipa l’uscita di “Ciao Freud” il loro primo EP.

https://www.instagram.com/rosso_marte/

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