Billie Eilish è ormai un nome di punta della scena pop internazionale e i numeri lo confermano: il suo album di debutto “When We All Fall Asleep, Where Do We Go?” ha totalizzato 6 miliardi di stream su Spotify ed è stato certificato 4 volte platino negli Stati Uniti.
L’album in uscita oggi 30 luglio, “Happier Than Ever”, non è da meno: ha spodestato “After Hours” di The Weeknd dal titolo di album con più presave della storia su Apple Music e ha già raggiunto più di 900 milioni di stream avvalendosi solamente dei cinque singoli (my future, Therefore I Am, Your Power, Lost Cause, NDA).
Il disco si apre con “Getting Older”, dove Eilish apre una riflessione sulla sua crescita personale e sulle differenze con il passato; nel ritornello canta:
“Le cose che una volta mi piacevano
ora mi tengono solamente occupata
Le cose che desidero
Mi annoieranno un giorno
È così facile tenerci così tanto
Finché non c’interessa più”
In qualche modo, la riflessione intrapresa da Billie nella prima strofa, continua in “I Didn’t Change My Number”; “non ho cambiato il mio numero, ho solo cambiato le persone in cui credere” dice all’inizio della seconda strofa la cantante, accompagnata da live drums (che ricordano lontanamente quelle di “Don’t Hurt Yourself” di Beyoncé e Jack White) e synth bass.
Il terzo brano di “Happier Than Ever” è “Billie Bossa Nova”, che è di fatto, per l’appunto, fortemente ispirato alla bossa nova, genere che nasce dalla tradizione brasiliana della samba e dal jazz.
Il mood jazz/R&B si riversa nella traccia successiva, prima estratta come singolo, “my future”; sonicamente, la canzone presenta un intro lento e “scintillante”, che prende vita con un groove funky all’inizio della seconda strofa.
L’album continua con “Oxytocin”, brano attesissimo dai fan della cantante e descritto come la “bad guy” di “Happier Than Ever”; in effetti, quest’ultima suona un po’ come la sorella minore di “Oxytocin”, che la prende e ne eleva la produzione, rendendola più sofisticata e ricercata, ponendo maggiore attenzione anche alla resa e alla produzione vocale. Highlight dell’album.
“GOLDWING” è strutturalmente simile a “when the party’s over” (tratta dal primo album) anche se sonicamente molto diversa: gli strumenti non entrano a far parte del pezzo fino alla seconda strofa e il focus si pone sul tappeto di armonizzazioni vocali di Billie e del fratello Finneas, co-scrittore e produttore dell’intero progetto.
A “GOLDWING” segue “Lost Cause”, estratta come quarto singolo lo scorso giugno, etichettata come “trip hop” e caratterizzata anch’essa da leggere inflessioni jazz. Nel pezzo, la cantante si rende conto che la persona con cui ha avuto una relazione (il rapper 7:AMP) non è altro che una causa persa. “Pensavo saresti cresciuto alla fine, ma mi sbagliavo, non sei altro che una causa persa”, canta Billie nel ritornello.
La leggerezza e la dolcezza di “Halley’s Comet” lasciano spazio all’interludio “Not My Responsibility”, che Eilish ha registrato e proiettato nelle poche fortunate date del suo “Where Do We Go Tour?”, in seguito ad alcuni commenti ricevuti sulla sua forma fisica.
“Se mi copro, se mi svesto, chi decide cosa mi rende tutto ciò? Cosa significa? Il mio valore è basato sulla tua percezione? Sulla tua opinione su di me? Non è una mia responsabilità.”
Il viaggio di “Happier Than Ever” continua sul bridge quasi rappato di “OverHeated”, passa per le struggenti “Everybody Dies” e “Your Power” (terzo singolo estratto) per poi ritornare sui suoni più cupi di “NDA” e “Therefore I Am”, rispettivamente estratti come quinto e secondo singolo.
La title track, “Happier Than Ever”, è un’esperienza all’interno dell’esperienza; la delicatezza della chitarra acustica che accompagna la voce flebile di Billie per i primi due minuti diventa rabbia e irrompe in un gozzoviglio di chitarre elettriche e suoni distorti, che coprono le urla della cantante e rendono il brano il picco di quest’album. “Happier Than Ever” ha il potenziale per diventare una delle fatiche meglio riuscite della coppia Billie-Finneas.
“Male Fantasy”, che chiude l’album, lascia in cuore quella sensazione che si ha quando si riaccendono le luci di una sala cinematografica e la magia del film appena visto svanisce.
Si sa, il secondo album è per qualsiasi artista la prova del nove e senza dubbio Billie Eilish l’ha superata a pieni voti.
Tracklist
- Getting Older
- I Didn’t Change My Number
- Billie Bossa Nova
- my future
- Oxytocin
- GOLDWING
- Lost Cause
- Halley’s Comet
- Not My Responsibility
- OverHeated
- Everybody Dies
- Your Power
- NDA
- Therefore I Am
- Happier Than Ever
- Male Fantasy