Il quartetto post-punk/noise rock di Belfast, Enola Gay, si è formato nell’autunno del 2019. Con voci farneticanti ispirate all’hip-hop e chitarre impregnate di riverbero e sega circolare stratificate sopra un ritmo di guida, la band trae ispirazione sia dall’elettronica di sinistra che dagli eroi post-punk del passato. Con una sola uscita e sei spettacoli all’attivo, gli Enola Gay hanno già guadagnato ampi consensi e sono stati descritti come una Girl Band che incontra gli IDLES. Il gruppo ha registrato un EP con Chris Ryan che sarà pubblicato nella primavera del 2021.
(zoom session converted in audio on band’s wish, sorry for poor quality)
Tra il nerd che è in me e che ha ancora tutta la battaglia nel Pacifico nel 1945 in testa (credo di aver comprato pure delle vhs qualche anno fa, ma ero molto piccola, suvvia) quella con un amico che le ha sempre fatto due ehm cd tanti con gli Orchestral Manoveurs in the Dark capite che leggendo il nome della band ho avuto quel fremito di quella che doveva arrivarci a fare quattro domande. A ragazzi che gli OMD li ascoltavano nel sedile posteriore nella macchina dei genitori. Mioddio non mai il gap generazionale. Anche perché sì, ai pischelli piacciono gli IDLES. E tutta una serie di amichetti loro che abbiamo portato qui e ascoltato a Groningen. Ma c’è leggermente meno sudore appallottante nella loro musica, ironicamente quindi più adatta al momento, ma se vogliamo pensare che i ragazzi possano sfondare ai festival pure nei terzi palchi nascosti tra gli arbusti la risposta è sì. Anche se potrei esse la su’ mamma, ovvìa.