Intervista a Trevisan

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Questa Sera Non Esco è l’album d’esordio di Trevisan. Di Bergamo, quarant’anni da un po’ e venti passati sui palchi d’Italia tra punk, alt rock e folk, nel suo primo lavoro da solista canta della semplicità, dei tasselli che compongono una giornata. Storie minime, quotidiane, storie reali.
Questa Sera Non Esco esce ufficialmente oggi, e noi ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda a Trevisan.

trevisan

Questa Sera Non Esco è un titolo davvero significativo per un esordio solista, com’è nato?
È una frase della canzone  medesima: “dammi scuse da dare agli amici, questa sera non esco”; una consuetudine  abbastanza comune dalle nostre parti (e non solo credo): quando un amico si fidanza e smette di uscire con gli amici al bar, anche io ho avuto quella parte delle volte. Ma racconta anche del processo creativo delle mie canzoni che è lungo e laborioso e richiede tempo, quindi tanti fine settimana li ho spesi a casa in cucina a suonare, questa sera non esco provo a scrivere un pezzo.

Un album che sembra raccogliere storie vissute, tra calici di vino e una lei che farà un figlio, quanto c’è del tuo trascorso?
Tutto, scrivo solo della mia vita e delle vite che incrociano la mia al limite. Altre cose non mi interessano e comunque non avrei la stessa potenza narrativa ed emozionale anche. Di solito il primo ad essere emozionato dalle mie parole sono io.

Dove hai preso le idee per il tuo disco nuovo?
Come sopra, da quello che succede nella mia vita. Poi, sempre come sopra, c’è bisogno di tanto lavoro, di tanto suonato, di scartare, di deprimersi perché sembra che non succeda più nulla. Ora sono un po’ fermo per gli impegni del disco, presto mi rimetterò a lavoro.

Tom Waits è davvero il tuo musicista preferito? Chi sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente?

Tom Waits scrive delle canzoni bellissime e arrangiate e suonate in modo stupendo, non c’è bisogno di dirlo. In realtà il mio gruppo “scintilla” sono stati i Clash e da bambino ascoltavo anche molto Dylan dei primi tre dischi. Due porte su infiniti mondi da scoprire.

Come mai la cover di Olimpia WA, è un brano a cui sei legato?
I Rancid sono degli splendidi autori, Tim Armstrong in particolare. Avevo sentito una versione crappy su youtube fatta da una ragazzina piano e voce, credo una sera per scherzo con gli amici. L’ho trovata molto delicata, ho trovato un arrangiamento e l’ho suonata per i miei amici con i quali condivido la stessa passione per il Punk Rock.

Tante ispirazioni, ma un’anima rock che non scompare mai.
Questo disco è il primo che arrangio con una band, la resa è migliore e poi c’è la condivisione del concerto, suonare “folk” chitarra e voce è una modalità profonda ma che non sempre cattura l’attenzione del pubblico. Soprattutto, che so, il fine settimana quando la gente ha voglia di divertirsi.

Hai calcato per anni i palchi d’Italia, quanto della tua esperienza hai portato in studio per Questa Sera Non Esco?
Da questo punto di vista sono sempre un esordiente.

Insieme a te c’è un team di tutto rispetto.
Assolutamente, Riccardo Zamboni per Fumaio Records, Franz Barcella per Wild Honey Records e Alez Giovanniello per Hashtag. Instancabile management e passione incondizionata. Senza di loro esisterei di meno. Oltre naturalmente a tutti quelli che hanno collaborato praticamente senza remunerazione alcuna, tutti amici insomma. Sono molto fortunato.

La sera adesso non esci o ogni tanto ti concedi a chi c’è fuori?
Se esco spero vivamente che sia per fare concerti, per il resto non è che mi sia mai fatto mancare nulla in termini di uscite e tutto quello che ne consegue.

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