E’ dal 1991, anno in cui la band si è formata e ha fatto i primi concerti, che le loro influenze e la loro identità si costruiscono sulla rivisitazione italiana dell’
Irish Folk, del Combat Folk e del Punk. Ma sono anche i contenuti ad averli contraddistinti da sempre: temi di
appartenenza sociale e politica, di cui i Modena si sono sempre fatti portavoce, ma senza mai ergersi a predicatori; il loro modo di raccontarli è sempre stato ai concerti,
mentre divertivano e facevano ballare il pubblico, di ogni età, religione e sesso. E’ forse per questo che
da 25 anni a questa parte quel pubblico ha
sempre seguito con grande affetto la band, riempiendo ogni luogo di ogni concerto in
questo quarto di secolo. Pubblico composto non solo dai fan di un tempo, ma soprattutto da
tutte le generazioni di 20enni che si sono date il cambio sotto al palco anno dopo anno. (Farsi un giro in una qualsiasi università italiana per credere, sempre che ci sia bisogno di verificare – ndr).
Ecco perché i
Modena City Ramblers insistono, anche oggi nel 2016.
Combat, Folk e Punk sono ancora oggi le parole che muovono i loro dischi e la loro voglia di fare musica, sempre divertendosi mentre fanno divertire.
Il tour partirà con quelle che da sempre sono le “feste comandate” per eccellenza: San Patrizio, patrono d’Irlanda, con quattro eventi speciali dal 16 al 19 marzo, in cui l’amore per la musica ‘Irish’ sarà protagonista sul palco.
Dopodiché comincerà la “settimana resistenziale”, con le giornate del 25 aprile e del Primo Maggio (date da annunciare), dove l’identità militante della band la farà da padrone nel repertorio proposto.
Solo dopo aver adempiuto ai festeggiamenti di primavera la “Revue” proseguirà con la riscoperta e la riproposta di 25 anni di canzoni, tra classici cavalli di battaglia e qualche chicca per i fan più accaniti, con tantissime date su e giù per lo stivale.#letsgoramblers!