Il disco d’esordio è in uscita il mese prossimo, ma noi un mese fa abbiamo avuto una breve chiacchiarata con Pat su Skype circa chi sono gli Holy Esque.
Personalmente, sono tra le band di cui sto aspettando il disco: soprattutto dopo la pubblicazione del loro doppio singolo il mese passato. Non sono soltanto io a tenerli sottocchio: ma anche BBC se ne è accorta. Dark come tante altre band scozzesi, ma con qualcosa di diverso dal filone vincente che va dai The Twilight Sad ai Twin Atlantic. Probabilmente una delle grandi sorprese dell’anno e che speriamo di vedere in giro nel nostro paese e ai festival.
(interview in English, press play: use earplugs for best experience)
Prodotto da Jon Schumann, già al lavoro con Mew e Kashmir nonché vincitore dei Grammy Awards, At Hope’s Ravine è stato registrato percorrendo molteplici location e nazioni, e racchiude l’attuale visione della vita degli Holy Esque. Il disco propone infatti 11 tracce che, pur passando per momenti oscuri, si legano tra loro grazie ad un grande sentimento di speranza – la stessa speranza citata nel titolo –, caratteristica principale e filo conduttore del disco.
Gli Holy Esque si stanno rapidamente affermando come una delle realtà più promettenti del panorama indipendente britannico, grazie ad un sound accattivante che si muove lungo il post-punk inglese anni ’80 ma che strizza l’occhio al pop, coronando il tutto con l’espressività vocale unica del frontman Pat Hynes.
Holy Esque sono:
Pat Hynes (voce/chitarra), Ralph McClure (batteria), Keir Reid (tastere), Hugo McGinley (chitarra)
More infos:
http://holyesque.com – http://www.facebook.com/