Intervista via skype agli Holy Esque

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Il disco d’esordio è in uscita il mese prossimo, ma noi un mese fa abbiamo avuto una breve chiacchiarata con Pat su Skype circa chi sono gli Holy Esque.

Personalmente, sono tra le band di cui sto aspettando il disco: soprattutto dopo la pubblicazione del loro doppio singolo il mese passato. Non sono soltanto io a tenerli sottocchio: ma anche BBC se ne è accorta. Dark come tante altre band scozzesi, ma con qualcosa di diverso dal filone vincente che va dai The Twilight Sad ai Twin Atlantic. Probabilmente una delle grandi sorprese dell’anno e che speriamo di vedere in giro nel nostro paese e ai festival.

(interview in English, press play: use earplugs for best experience)

Dopo aver stupito e conquistato la critica con l’EP di debutto Submission, gli scozzesi Holy Esque tornano con il full length d’esordioAt Hope’s Ravine, in uscita il 26 febbraio 2016 per la loro etichetta personale Beyond The Frequency con distribuzione Believe Recordings UK. L’album è stato anticipato dal doppio singolo Silences-Hexx, da cui è stato tratto il controverso video di Hexx, brutale ed intensa rappresentazione del potere distruttivo dell’amore che accompagna e completa la grande drammaticità del brano. Il video, che si ispira a film come Possession di Andrzej Żuławski, è stato diretto dal regista e videomaker britannico William Kennedy, che racconta: “volevo che la paura e la vulnerabilità rappresentate fossero vere e quindi ho portato nel video le mie stesse paure. Sin da quando ero bambino, la fragilità del corpo umano mi ha sempre terrorizzato. Volevo che il disfacimento del corpo fisico riflettesse il trauma emotivo, ed è per questo che nel video possiamo vedere il protagonista che perde il controllo non solo della propria mente, ma anche del proprio corpo”.
Prodotto da Jon Schumann, già al lavoro con Mew e Kashmir nonché vincitore dei Grammy Awards, At Hope’s Ravine è stato registrato percorrendo molteplici location e nazioni, e racchiude l’attuale visione della vita degli Holy Esque. Il disco propone infatti 11 tracce che, pur passando per momenti oscuri, si legano tra loro grazie ad un grande sentimento di speranza – la stessa speranza citata nel titolo –, caratteristica principale e filo conduttore del disco.
Gli Holy Esque si stanno rapidamente affermando come una delle realtà più promettenti del panorama indipendente britannico, grazie ad un sound accattivante che si muove lungo il post-punk inglese anni ’80 ma che strizza l’occhio al pop, coronando il tutto con l’espressività vocale unica del frontman Pat Hynes.

Holy Esque sono:
Pat Hynes (voce/chitarra), Ralph McClure (batteria), Keir Reid (tastere), Hugo McGinley (chitarra)

More infos:
http://holyesque.comhttp://www.facebook.com/holyesquehttp://twitter.com/holyesquehttp://holyesque.tumblr.com/

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