Abbiamo avuto, in occasione del Frequency Festival del 2011, otto minuti a disposizione con il batterista degli Interpol Sam Fogarino.
Gli Interpol si sono esibiti sul Race Stage di Sankt Polten la prima giornata, e potete trovare le foto dello show nel set della nostra Marina Ravizza.
L’audio completo dell’intervista è disponibile su Radiosglaps in streaming, la traduzione di seguito è a cura di Velenero.
[grazie ancora ad Aimo di Cooperative per gli sforzi organizzativi]- Quali sono i posti dove preferisci esibirti?
Credo i teatri, 2000 o 3000 persone… anche se le cose possono cambiare, potrei fare qualcosa di diverso… ma preferisco questo tipo di esibizione.
- Trovo il vostro ultimo lavoro molto maturo, sei soddisfatto del risultato? E come mai solo la prima parte viene suonata live?
Perché è più “live”. Se avessimo suonato solo il materiale della seconda parte, che è più soft, non ci sarebbe stata molta azione sul palco. È per il tipo di strumenti che vengono suonati, ci sono molte tastiere.
- Qual è la canzone dell’ultimo album che ti piace suonare di più?
Mi piace molto Memory Serves, ma anche Success.
- Ho ascoltato a Milano la versione live di Barricade e mi ha shockato, perché è molto diversa dalla versione dell’album. Come ci siete arrivati?
È stata una delle ultime canzoni che abbiamo riarrangiato, volevamo fare qualcosa di diverso rispetto al solito repertorio.
- Qual è stato l’approccio al nuovo disco, tenendo corto che nel gruppo ci sono stati dei cambiamenti?
Beh, sai… è stato con noi durante tutta la fase di scrittura… è vero che ci sono stati cambiamenti e il fatto che un membro storico della band vada via all’improvviso, non è una cosa che succede tutti i giorni. C’era di sicuro della tensione mentre scrivevamo, ma alla fine è andata come doveva andare: lui ha preso la sua strada e noi abbiamo continuato. Di positivo c’è che abbiamo provato una grande libertà in quella fase, come se stessimo facendo davvero quello che volevamo.
- E che mi dici della vostra ispirazione? È cambiato qualcosa tra quando avete iniziato e adesso?
Sì, qualcosa è cambiato. Non so per gli altri, a me capita sempre di apprezzare qualcosa di nuovo libri, film, musica, ecc., ma a questo punto della mia carriera, so bene come sono fatto e ho i miei punti di vista.
- Penso che le vostre canzoni siano molto cinematografiche e le idee per i videoclip si sposano bene con la musica. Avete mai pensato di scrivere per un film?
A me piacerebbe, ma devo trovare il progetto giusto. Anche perché è un tipo di cosa che richiede molto tempo. Chissà, forse un giorno…
- Alcuni video sono molto sensuali…
Beh, quello dipende anche dalla gente con cui collaboriamo, come Charlie White, lui fa videoclip solo per noi… credo sia un docente di cinema… ma è esattamente ciò di cui avevamo bisogno, noi cerchiamo di ottenere sempre il meglio.
- E la vostra collaborazione con David Lynch?
Beh… quella è davvero la parte migliore… solo il fatto di stare lì a guardarlo mentre pensa è già una cosa sorprendente…
- E il tuo rapporto con i vostri fans? C’è chi dice che gli Interpol siano molto freddi sul palco…
Penso che ognuno veda quel che vuole vedere… magari è stato scritto da qualche parte e ora c’è gente che ci crede perché lo ha letto sul giornale…
- Pensate già a un nuovo disco? Se sì, come sarà? Nuove sonorità?
Penso sia troppo presto, tra scrittura e registrazione l’ultimo disco ha richiesto quasi due anni, quindi gli Interpol hanno bisogno di una lunga pausa.
[for english speakers: here’s the tape]